Bulimia
Cos’è la bulimia?
La bulimia è un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione che si manifesta con delle grandi abbuffate di cibo seguite dai sensi di colpa. Questa condizione spinge la persona affetta da bulimia nervosa a eseguire una serie di comportamenti atti a eliminare dal proprio corpo tutto ciò che è stato appena ingerito.
Questo disturbo del comportamento alimentare riguarda prevalentemente le donne tra i 16 e i 40 anni. Tuttavia, negli ultimi anni, la percentuale di soggetti maschi con bulimia nervosa è sempre più in aumento. Questa malattia può interessare anche i bambini, seppur con un’incidenza piuttosto bassa.
Quali sono i sintomi della bulimia?
I sintomi più caratteristici di questa patologia sono:
- abbuffate ricorrenti che si manifestano secondo due aspetti: mangiare una quantità di cibo significativamente superiore rispetto a quanto assumerebbe un altro individuo nello stesso lasso di tempo; perdere il controllo durante l’abbuffata e avere la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o di controllare quanto e cosa si sta mangiando.
- Comportamenti compensatori per prevenire l’aumento di peso (vomito autoindotto, abuso di diuretici e lassativi, eccessiva attività fisica, digiuno).
- Autostima influenzata dalla forma e dal peso del proprio corpo.
Questi episodi si manifestano almeno una volta alla settimana per 3 mesi. La gravità è strettamente connessa alla frequenza dei comportamenti compensatori messi in atto durante la settimana.
Si considera lieve da 1 a 3 episodi a settimana, moderata da 4 a 7 episodi, grave da 8 a 13 episodi ed estrema con 14 o più episodi a settimana. Il paziente acquisisce uno schema che viene ripetuto nel tempo, spesso anche in corrispondenza ad altre dipendenze: alcool, droghe, farmaci, shopping compulsivo o comportamenti autolesionistici.
Perché si soffre di bulimia
Le cause della bulimia sono state a lungo oggetto di studi scientifici che hanno individuato un modello multifattoriale. Ciò che spinge una persona a manifestare questo disturbo è un insieme di fattori bio-psico-sociali che determinano la comparsa e la durata nel tempo.
Fattori biologici
Questo disturbo presenta una predisposizione genetica. I parenti di persone affette da bulimia hanno una maggiore tendenza a sviluppare lo stesso disturbo. Gli studi sembrano confermare che ci siano determinati geni che favoriscono lo sviluppo della bulimia nervosa. Questa teoria non è ancora del tutto confermata e la ricerca scientifica sta proseguendo per comprendere la natura genetica della bulimia.
Fattori psicologici
I bulimici hanno quasi tutti in comune un certo tipo di carattere/comportamento. La personalità e i tratti comportamentali sembrano incidere sui disturbi alimentari. Quali sono? In genere le persone predisposte alla bulimia:
- soffrono di ansia o depressione;
- hanno difficoltà a gestire lo stress;
- hanno una bassa autostima;
- si preoccupano facilmente del futuro;
- soffrono di disturbi post-traumatici da stress;
- hanno qualche forma di disturbo della personalità;
- soffrono di disturbi ossessivo-compulsivo.
Fattori ambientali
Quando si parla di fattori ambientali ci riferiamo a una qualunque abitudine, circostanza o evento che può condizionare la vita di una persona. Secondo gli esperti, l’esposizione mediatica di personaggi magri e belli ha rafforzato l’idea che per essere belli e farsi accettare dalla società occorre essere magri. L’esaltazione della magrezza è un fattore ambientale che incide sulla manifestazione della bulimia, ma non è certo l’unico.
Tra gli altri troviamo:
- aver subito violenze fisiche e abusi sessuali;
- la presenza in famiglia di un soggetto bulimico;
- i cambiamenti nel proprio corpo, specie durante la pubertà;
- stress emotivi come ad esempio la perdita di una persona cara o il cambio di abitazione o di scuola.
Come si può curare la bulimia
La bulimia è un disturbo piuttosto complesso da trattare. Per prima cosa è essenziale individuare i fattori che hanno portato il paziente a soffrire del disturbo. La diagnosi deve essere accurata e approfondita perché solo se si conoscono le cause da cui ha origine si è in grado di affrontare la malattia. L’obiettivo principale è quello di ristabilire un atteggiamento sano nei confronti del cibo. Per questo motivo il paziente viene affiancato da un percorso psicoterapeutico. Si tratta di una fase complessa da affrontare che richiede il sostegno di numerosi specialisti ma che, con il tempo, è possibile risolvere per ritrovare il proprio benessere.
Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.