La disidrosi, conosciuta in ambito medico anche come eczema disidrosico o pompholix, è una tipologia di dermatite che si manifesta con la comparsa di vescicole localizzate sul palmo delle mani, sui lati delle dita e sulle piante dei piedi. Questa patologia può svilupparsi in forma acuta o in forma cronica e non è contagiosa. Le cause che possono scatenare questa infiammazione della pelle non sono ancora del tutto certe. Alcuni fattori determinanti potrebbero essere lo stress, stati d’ansia o altre sostanze come il nichel.
La disidrosi è un disturbo che colpisce soggetti di qualsiasi fascia d’età e prevalentemente durante la stagione estiva, ma interessa soprattutto gli adolescenti e gli adulti giovani (20-40 anni).
La disidrosi comporta non solo un disturbo fisico, ma anche un disagio sociale. Spesso il prurito determina uno stato invalidante e limitante, anche per svolgere le attività quotidiane più semplici. Oltre questo, è una patologia che determina imbarazzo sotto il lato estetico a causa della comparsa di vescicole ben visibili sulle mani.
La disidrosi si caratterizza per la comparsa di vescicole e bolle profonde tipicamente localizzate sul palmo e sul dorso delle mani e sulla pianta dei piedi. Le vescicole si presentano squamose e di colore rosso comportando un fastidio pruriginoso, oltre che la fuoriuscita di un liquido trasparente e sieroso diverso dal sudore. La sensazione di prurito è dovuta alla pressione del liquido contenuto all’interno delle vescicole. In molti casi il disturbo pruriginoso è il sintomo che si manifesta ancora prima dell’eruzione vera e propria.
Una volta giunte a superficie le vescicole si seccheranno e si romperanno, formando delle squame. I sintomi potrebbero peggiorare a contatto con sapone, detergenti o altre sostanze irritanti.
Ricapitolando, i sintomi più comuni sono:
Nella sua forma più diffusa, la disidrosi si suddivide in tre fasi. La prima vede la comparsa delle vescicole; segue la fase in cui le vescicole si rompono con conseguente formazione di croste; infine si verifica la fase desquamante in cui le croste si staccano, lasciando la pelle vulnerabile.
Le cause che provocano la disidrosi sono ancora del tutto sconosciute.
Inizialmente molti studiosi e ricercatori scientifici hanno abbracciato l’ipotesi della forte relazione tra la disidrosi e il problema dell’eccessiva sudorazione, ma non è stata ancora dimostrata alcuna prova convincente a riguardo. Inoltre, spesso la disidrosi viene associata ad altre patologie simili, come la dermatite atopica o ad alcuni tipi di allergie.
Esistono comunque alcuni fattori che favoriscono la comparsa della patologia:
Il dermatologo valuterà il trattamento terapeutico più adeguato in base alla sintomatologia manifesta e alla gravità del singolo caso.
In generale, nei casi di forma lieve si consiglia l’applicazione di creme e pomate con corticosteroidi o farmaci con corticosteroidi per via orale. I tempi di guarigione vanno dalle 3 alle 4 settimane: durante questo periodo le vescicole si riassorbono e si seccano gradualmente, lasciando le zone colpite screpolate e vulnerabili.
Nei casi più gravi si somministreranno immunodepressori oppure terapie fotodinamiche.
Nel dettaglio:
A queste terapie si possono associare anche dei piccoli accorgimenti quotidiani volti ad alleviare i sintomi e i disturbi:
Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.