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Reflusso nei neonati

Il reflusso nei neonati è un disturbo molto comune: compare spesso nei primi tre mesi di vita e interessa all'incirca il 50% dei bambini. Non è una condizione patologica tanto che tende a risolversi naturalmente entro il primo anno d'età.

Tuttavia, sintomi come la mancanza di appetito e il pianto frequente e inconsolabile possono allarmare i genitori e turbare il naturale benessere del piccolo.

 

Cos’è il reflusso gastroesofageo nel neonato?

Per comprendere il meccanismo alla base del reflusso gastroesofageo, occorre partire dalle funzioni dell’esofago. Questo organo infatti è la porzione del canale alimentare che parte dalla faringe e arriva fino allo stomaco, dal quale è separato da una piccolo orifizio chiamato cardias. Il cibo, una volta ingerito, percorre l'esofago fino ad arrivare allo stomaco. A impedire la risalita del bolo alimentare e dei succhi gastrici ci pensa il cardias che si apre al passaggio del cibo per poi richiudersi.

Quando il cardias, per una serie di motivi, risulta debole, immaturo o troppo rilassato, non si chiude più e il cibo risale dallo stomaco all’esofago, provocando il reflusso.

In età pediatrica è un disturbo molto comune ma bisogna fare attenzione a non confonderlo con il rigurgito, un evento che consiste nell'espulsione dalla bocca di latte non digerito e saliva. Si verifica subito dopo la poppata e interessa la maggior parte dei neonati. Rispetto al reflusso, che spesso non va oltre l’esofago, il rigurgito è visibile e non deve allarmare i genitori in quanto è semplicemente un meccanismo di difesa nei confronti di una poppata troppo abbondante.

 

Le cause del reflusso nel neonato

La causa più comune di reflusso in età pediatrica è l’immaturità fisiologica del cardias: fino ai 18 mesi infatti questa valvola risulta ancora poco funzionale.

Esistono però una serie di fattori concomitanti che possono incidere sulla comparsa del disturbo. La dieta prevalentemente liquida, il piccolo che succhia il latte voracemente e mangia più del dovuto e la formazione di bolle d’aria nello stomaco, possono favorire la risalita del cibo nell'esofago.

 

I sintomi del reflusso

Il reflusso nei neonati può provocare rigurgiti acidi, vomito o una tosse persistente. Il piccolo appare irritabile, nervoso, tende a inarcare la schiena e a gettare indietro la testia durante o dopo la poppata.

Spesso il rigurgito acido proveniente dallo stomaco causa dispnea o uno stridore nel respiro. Il bambino fatica a dormire, stenta ad attaccarsi al seno o a prendere il biberon perché sente dolore. Infine, il reflusso in età pediatrica può provocare un rallentamento o arresto della crescita ponderale.

 

Trattamento

Il pediatra, dopo un’accurata diagnosi, può prescrivere farmaci specifici contro il reflusso gastroesofageo come l’omeprazolo e la ranitidina, soprattutto se il disturbo tende a cronicizzarsi.

Accanto alla terapia è necessario adottare alcuni accorgimenti per aiutare il piccolo.

I pasti dovranno essere meno abbondanti ma frequenti e caratterizzati da diverse soste per aiutare il bambino a fare il famoso ""ruttino"" che gli permetterà di liberarsi dall'aria accumulata durante la poppata.

 

Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.