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Scoliosi

La scoliosi è una patologia a carico della colonna vertebrale che determina una variazione della naturale curvatura. Questa deformità è conosciuta fin dall’antichità ed è stata individuata e analizzata grazie ai primi studi sull’anatomia del corpo umano. Tra gli strumenti usati già in passato per ridurre questa anomalia troviamo il letto di trazione, ancora oggi usato per la correzione della scoliosi.

Nello specifico, la scoliosi si presenta come una deviazione laterale della colonna vertebrale, associata alla rotazione dei corpi vertebrali. Se non vi è la rotazione dei corpi non si può parlare di scoliosi ma di paramorfismo, una condizione che tende a risolversi spontaneamente con la crescita.

 

Classificazioni della scoliosi

Esistono varie tipologie di scoliosi in base alla sua localizzazione:

  • scoliosi lombare;
  • scoliosi dorsale;
  • scoliosi dorso-lombare;
  • scoliosi cervico-dorsale.

Il 70% delle scoliosi presenta una sola curva primaria, mentre il 30% delle scoliosi presentano una doppia curva. 

Il 70 e l’80% delle scoliosi sono idiopatiche, insorgono senza una causa apparente. Il restante 20-30% è causato da fattori congeniti o acquisiti (come ad esempio artrite, tumori, traumo o infezioni). Nella maggior parte dei casi quindi non vi è una causa ben precisa e spesso sono i fattori ambientali che influenzano lo sviluppo della colonna vertebrale.

 

Come si diagnostica

La diagnosi avviene in seguito a un’anamnesi condotta dal medico attraverso la quale si evidenziano le principali problematiche espresse dal paziente stesso. Si prosegue dunque con l’esame obiettivo del rachide, condotto in posizione eretta e tramite il quale si individuano specifici segni, quali:

  • l’altezza delle spalle discordante;
  • anca sollevata;
  • bacino sbilanciato;
  • una o entrambe le scapole prominenti;
  • postura inclinata da un lato.

 

Curare la scoliosi

In base alla gravità del disturbo esistono diverse soluzioni terapeutiche. 

Con una curva che va dai 15° ai 20° spesso non è necessaria alcuna terapia e in genere si consiglia un’attività motoria con lo scopo di potenziare i muscoli paravertebrali. Quando la curva è superiore ai 20° e fino ai 35° si procede con il busto ortopedico. Nei casi più gravi, con curve sopra i 35°, il medico può valutare il trattamento chirurgico.

 

Attività sportive da evitare

In presenza di scoliosi è sbagliato credere che il nuoto possa rappresentare il mezzo principale di prevenzione e di cura. In generale, tutti gli sport di carico hanno effetti più incisivi rispetto al nuoto che, in alcuni casi può risultare addirittura controproducente. 

Quali attività è meglio evitare?

Tutte le attività agonistiche che chiedono al rachide un movimento importante, in quanto rendono la colonna ancora più flessibile e quindi più incline alla deformazione. Tra queste troviamo: la ginnastica ritmica e quella artistica, la danza classica e il nuoto.

Vista l’importanza dell’attività motoria, sia per la risoluzione del problema ma anche per la sua progressione, è sempre bene consultare il proprio medico per individuare lo sport più adatto al benessere della colonna vertebrale.

 

Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.