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Stitichezza

Che cosa è la stichezza?

La stitichezza è un disturbo dell'apparato digerente che provoca disagio a chi ne soffre. I sintomi più comuni sono rappresentati dalla difficoltà di evacuazione, dolore al colon, senso di pesantezza e gonfiore. 

Inoltre, spesso con l’espulsione di feci dure possono comparire emorroidi, ragadi ed irritazioni. Talvolta questo fenomeno può diventare cronico, ossia presentarsi costantemente nel corso del tempo.

La prima distinzione che si può operare quando si parla di stipsi è tra:
●    stitichezza occasionale: può essere causata da fattori alimentari, patologici oppure dal cambiamento delle proprie abitudini (per esempio in vacanza).
●    stitichezza cronica: tale disturbo interessa circa il 20% della popolazione. Come abbiamo detto, nella stipsi cronica la difficoltà di evacuazione si protrae nel corso del tempo e le feci sono dure e difficili da espellere.

 

Che cosa significa stipsi occasionale?

Con l’espressione “stitichezza occasionale” si fa riferimento a episodi che compaiono all’improvviso e non in maniera continuativa nel corso del tempo. Stress, cambiamenti climatici, cambiamenti nella dieta o una dieta scarsa in fibre possono essere la causa di fenomeni occasionali, che possono essere risolti con aggiustamenti nell’alimentazione oppure utilizzando lassativi e rimedi naturali.

 

Quando si parla di stipsi cronica?

La stitichezza di tipo cronico si manifesta quando le evacuazioni settimanali sono inferiori a 3 senza l’uso di lassativi. Se sussiste un eccessivo sforzo nella defecazione, se si ha la sensazione di un’evacuazione incompleta oppure si producono feci dure e/o capriniformi, allora è probabile che si soffra di tale disturbo, per cui è consigliabile consultare il proprio medico per effettuare la diagnosi e istituire una corretta terapia.

Tra le conseguenze più frequenti della stipsi cronica troviamo le emorroidi, ma anche problematiche più serie come occlusione intestinale, dolore addominale cronico, megacolon, volvolo, fecaloma, fino al cancro del colon-retto. Tale stato patologico, quindi, non va sottovalutato ma opportunamente diagnosticato.

 

Le cause della stitichezza

La stitichezza o stipsi può essere dovuta a molteplici cause, alcune anche di natura psicologica, indice cioè dell’esistenza di qualcosa nel nostro organismo che potrebbe non funzionare come si deve: per questo motivo la sua eziologia va approfondita.

Vediamo quali sono le possibili cause che possono determinare la stitichezza:

  • Cause Psicosomatiche - alcuni psicoterapeuti individuano nella stitichezza una tensione che spinge a trattenere le emozioni. Questo disturbo si ricollega, in particolare, al rapporto con la madre.
  • Ipotiroidismo - ci sono fattori ormonali che possono influire negativamente sul transito intestinale.
  • Sindrome dell’intestino irritabile - se si soffre di questa patologia il rischio di stitichezza è abbastanza frequente.
  • Mancanza di fibre nella dieta - le fibre, come dimostrano gli studi scientifici, possono influire sul transito intestinale, favorendolo. Assumere fibre in una quantità giornaliera sufficiente può aiutare a prevenire la stipsi. Alimenti ricchi di fibre sono cereali integrali, legumi, frutta (in particolare mele, pere, banane, kiwi e fichi), legumi, verdure (cavolo, carote, melanzane, barbabietole, finocchi e così via).
  • Consumo di latte e derivati - in alcuni soggetti il consumo di latticini aumenta la stitichezza. Un’alimentazione varia e bilanciata consente di prevenire la stipsi in questi casi.
  • Mancanza di corretta idratazione - un consiglio che sembra scontato è quello di bere molta acqua, ma non sempre quest’ultimo si interpreta nel modo corretto. Bibite gassate o a base di caffeina, infatti, peggiorano il problema, e non contribuiscono alla corretta idratazione dei tessuti.
  • Sedentarietà - la mancata attività fisica aumenta il rischio di stitichezza. Non basta solo camminare, ma occorre un’attività di media intensità protratta per almeno un’ora.
  • Abuso di lassativi - i farmaci lassativi dovrebbero essere somministrati solo quando c’è un reale bisogno. Ogni persona ha la sua regolarità intestinale, per cui non è detto che un soggetto che non vada tutti i giorni in bagno sia un soggetto stitico. Prendere lassativi per abitudine non aiuta l’evacuazione, anche perché un abuso di questi ultimi può portare ad assuefazione.
  • Farmaci - ci sono alcuni farmaci che possono causare effetti collaterali come la costipazione. Tra questi figurano alcuni antidepressivi, anticonvulsivanti, farmaci contro il dolore, diuretici.
  • Condizioni patologiche particolari - il transito intestinale può essere influenzato negativamente da alcune patologie, come per esempio disordini neurologici quali la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, ictus. Anche i disturbi endocrini e metabolici come uremia, diabete, ipercalcemia ed ipotiroidismo possono essere causa di stipsi; le malattie sistemiche, come il Lupus o la sclerodermia, sono annoverate tra le cause della stitichezza.

Quando si soffre per un cancro può verificarsi uno stato di costipazione, soprattutto a causa dell'assunzione di farmaci contro il dolore e la chemioterapia.

  • Cambiamento nella routine - andare in vacanza o fare un breve viaggio, oppure cambiare le proprie abitudini, sono fattori che possono aumentare il rischio di stitichezza.
  • Gravidanza - La gravidanza provoca cambiamenti ormonali che aumentano il rischio di stitichezza; inoltre l'utero, aumentando di dimensioni, può comprimere l'intestino e rallentare il passaggio del cibo. 

Quando la stitichezza, al contrario, non può essere collegata a nessuno di questi fattori, si parla di stipsi idiopatica, che può derivare dalla difficoltà a livello del colon di spingere la massa fecale, rallentando il transito.

 

Diagnosi della stitichezza

Ci sono diversi sistemi per diagnosticare la stitichezza cronica. Esistono test come la manometria anorettale, la defecografia e le metodiche neurofisiologiche.   L'approccio diagnostico primario prevede l'esecuzione di tecniche di più facile applicabilità ed affidabilità per escludere una patología organica colica o anorettale:

Rx addome diretto
Rx clisma opaco
Ecotomografia addominale
Colonscopia

Nel caso in cui i risultati di questi ultimi accertamenti siano dubbi, l’indagine può procedere con esami diagnostici più sofisticati.

 

Quali sono i rimedi per la stitichezza?

La stitichezza occasionale può essere trattata in maniera efficace con l'assunzione di un lassativo per via orale o con microclistere
Questi prodotti, in genere, sono a base di sostanze naturali che agiscono stimolando la motilità dell'intestino e favoriscono l'evacuazione. I lassativi devono essere presi in abbinamento a un adeguato apporto idrico. Quindi, nel caso in cui si assuma un lassativo, bisogna bere almeno due litri d’acqua al giorno.

Nel caso in cui ci si trovi a combattere con una stipsi cronica o ricorrente, è chiaro che vanno indagate le cause e che si debba agire sugli stili di vita e sull’alimentazione. Il lassativo, in questo caso, può essere uno stimolante che favorisce la motilità intestinale. Alcuni farmaci necessitano di prescrizione medica, come gli attivatori del canale del cloro oppure gli agonisti del recettore 5-HT4.

Tra i rimedi naturali per combattere la stitichezza ci sono alcuni tipi di frutta, come la prugna, oppure fibre solubili, come ad esempio semi di lino e crusca.

 

Come prevenire la stitichezza?

Per favorire l’intestino e la sua attività è possibile mettere in campo alcune azioni preventive. Anzitutto bisogna regolare la propria alimentazione, bilanciando i nutrienti in maniera tale da assumere il giusto quantitativo di fibre.

Infine, si possono assumere integratori alimentari a base di probiotici che aiutano l’equilibrio della flora batterica intestinale

 

Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.