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Artrite reumatoide

Che cos’è l’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una patologia che colpisce le articolazioni, grandi e piccole, che nel tempo tendono a deformarsi, diventando piuttosto dolenti. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica sistemica che può coinvolgere anche altri organi e apparati, come ad esempio gli occhi, la cute, i polmoni e molto altro.

In genere colpisce le donne tra i 40 e i 50 anni. Circa l’1% della popolazione adulta soffre di questa patologia, in alcuni casi si ha a che fare con soggetti con familiarità, ma più di frequente si tratta di una malattia sporadica.

Esistono due varianti dell’artrite reumatoide, entrambe estremamente particolari e rare:

  • la sindrome di Kaplan, una pneumoconiosi polmonare;
  • il morbo di Felty, che si manifesta con febbre, riduzione dei granulociti neutrofili all’emocromo e ingrandimento della milza.

Quali sono le cause e i sintomi

L’artrite reumatoide è una malattia multifattoriale, questo significa che ha più di una causa. Sembrano giocare un ruolo importante la predisposizione genetica e le infezioni virali che favoriscono lo sviluppo e il mantenimento della patologia.

In genere si sviluppa perché il soggetto è geneticamente predisposto e si manifesta un evento scatenante che genera la risposta auto-immune. Questo comporta l’attivazione anomala del sistema immunitario, causando infiammazioni croniche alle articolazioni.

Ci sono tanti fattori ambientali che possono scatenare lo sviluppo della patologia:

  • infezioni virali (come ad esempio Epstein-Barr Virus e Human Herpes Virus 6);
  • stress;
  • fumo;
  • cattiva igiene orale (nello specifico parodontiti con proliferazione di Porphyromonas gingivalis).

Tra i sintomi più comuni che vengono associati all’artrite reumatoide troviamo condizioni che interessano le sedi articolari, come ad esempio:

  • dolore;
  • rigidità mattutina;
  • movimenti limitati;
  • gonfiore;
  • sensazione di calore.

Come diagnosticare l’artrite reumatoide

La prima cosa da fare quando ci si accorge che qualcosa non va è rivolgersi al proprio medico per individuare insieme a lui gli esami necessari per individuare le cause del malessere. Tra gli esami che vengono prescritti troviamo, oltre alle indagini ematiche che ricercano il Fattore Reumatoide e gli anticorpi anti-CCP, anche il dosaggio degli indici di infiammazione (PCR e VES). Inoltre vengono eseguiti:

  • ecocardiogramma;
  • spirometria, DLCO, TC torace ad alta risoluzione per verificare lo stato di salute dei polmoni;
  • MOC (densitometria), per individuare la densità minerale ossea;
  • RMN articolari, ecografia e radiografia.

Come combattere l’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide viene trattata con immunosoppressori e, in casi particolari, è possibile ricorrere all’idrossiclorochina, sulfasalazina e ciclosporina. Inoltre è previsto l’uso ciclico di cortisone, soprattutto nelle fasi di maggiore attività della malattia, ad esempio nella parte iniziale, per avere una risposta clinica più rapida. Per alleviare i dolori è possibile ricorrere all’uso dei FANS.

Se la terapia viene seguita fin dal primo esordio dei sintomi è possibile evitare che si manifestino danni articolari gravi e irreversibili. È essenziale quindi individuare quanto prima la presenza di questa patologia prima che sia troppo tardi.

L’obiettivo della terapia è quello di ridurre il dolore, arrestare il processo distruttivo e degenerativo delle articolazioni ed infine, aiutare il paziente a recuperare le funzionalità degli arti. Grazie all’aiuto del medico, il paziente può individuare la terapia più indicata per ritrovare, per quanto possibile, il benessere del proprio corpo.

 

Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.