Pressione arteriosa alta in gravidanza
Che cos’è la pressione alta in gravidanza? Quali sono i valori medi?
L’ipertensione gravidica è una delle complicanze tipiche che si trovano ad affrontare le donne incinta. Si verifica nel 10-20% delle donne in gravidanza e se non viene trattata nel modo giusto può mettere a rischio la salute della mamma e del bambino.
Quando si parla di ipertensione gravidica ci si riferisce all’aumento transitorio dei valori di pressione arteriosa sopra i 140/90 mmHg (millimetri di mercurio). Questa condizione deve mostrarsi consecutivamente per almeno due misurazioni a distanza di 6 ore.
Come diagnosticare l’ipertensione in gravidanza? Quali sono i sintomi?
Per diagnosticare l’ipertensione è necessario conoscere i sintomi così da contattare il ginecologo in modo tempestivo. I principali sintomi della pressione arteriosa elevata in gravidanza sono:
- Tachicardia
- Mal di testa
- Nausea
- Malessere generale
In alcuni casi può essere del tutto asintomatica.
Possiamo individuare alcune soluzioni per individuare l’ipertensione arteriosa in gravidanza, quali:
- Eseguire regolari esami del sangue e delle urine durante la gestazione.
- Misurare spesso la pressione, in particolare quando si avverte un malessere generale e mal di testa.
- Non sottovalutare la comparsa improvvisa di gonfiori e edemi.
Quando è pericolosa la pressione arteriosa elevata? Quali sono le conseguenze?
La pressione arteriosa in gravidanza viene definita alta quando la pressione sistolica (massima) è superiore a 140 mmHg e quella diastolica (minima) è superiore a 90 mmHG. Se la pressione del sangue all’interno delle vene è superiore alla soglia di sicurezza, potrebbero riscontrarsi problemi di salute importanti.
Quali sono i rischi dell’ipertensione?
L’ipertensione in gravidanza contribuisce all’arresto della crescita del feto, così come alla morbilità e mortalità fetale o neonatale. Questa patologia rappresenta la seconda causa di decesso materno, dopo il tromboembolismo.
Infatti, la gravidanza ipertesa predispone ad alcune complicazioni potenzialmente letali, quali:
- Il distacco della placenta
- L’emorragia cerebrale
- L’insufficienza epatica e renale
- La coagulazione intravasale disseminata
Come combattere l’ipertensione gravidica?
La maggior parte dei farmaci per l’ipertensione possono essere dannosi per il bambino ma è possibile individuarne alcuni adatti non solo quando si è in attesa ma anche durante l’allattamento.
La scelta terapeutica dipende dal quadro clinico della donna. In molti casi si procede con il controllo periodico della paziente, con l’eventuale ospedalizzazione e riposo a letto e con l’accurato monitoraggio dei tempi del parto. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario anticipare il parto per limitare le complicazioni materne.
Le informazioni contenute in questa pagina non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.