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Dismorfofobia: quando l'ansia per il fisico diventa patologica
Pubblicato il: 23 gennaio

Dismorfofobia: quando l'ansia per il fisico diventa patologica

La dismorfofobia è un fobia che nasce da una visione distorta del proprio aspetto esteriore, il cui elemento principale è la preoccupazione per un difetto nell'aspetto fisico, che può anche essere totalmente immaginario oppure, se il difetto esiste, è estremizzato ingiustificatamente.  

Le cause di questo disturbo non sono sempre chiare, ma potrebbe esserci una componente biologica; in molti casi, infatti, il fenomeno si ripresenta in più membri della stessa famiglia, sottolineandone il carattere ereditario. Sul piano neurologico invece, si ritiene che questo disturbo compulsivo sia legato ad un processo cognitivo difettoso che porta a enfatizzare l'importanza dell'aspetto fisico nella vita di tutti i giorni.

Le donne sono maggiormente colpite ma è soprattutto l'età che gioca un ruolo fondamentale: in gran parte dei casi si presenta negli anni dell'adolescenza, cioè negli anni caratterizzati dai grandi e veloci cambiamenti del corpo che si sommano ad una delicata fase di definizione della personalità e nei primi rapporti con gli altri. Può ripresentarsi, però, anche a distanza di anni, quando si presentano le prime rughe e i segni dell’invecchiamento, che determinano una profonda diminuzione dell'autostima.

I sintomi di questa forma fobica si manifestano soprattutto a livello comportamentale; l'insoddisfazione per il proprio aspetto fisico generale o la preoccupazione per un singolo difetto diventa un pensiero fisso ed ossessivo tanto da condizionare l'umore, le amicizie, la vita sociale e lavorativa ed il proprio modo di vestire. In alcuni soggetti particolarmente ansiosi, la fobia del proprio corpo può causare stress, isolamento sociale e la possibilità di scatenare altre patologie più gravi come il disturbo narcisistico della personalità, il disturbo ossessivo-compulsivo e altri disturbi legati alla sfera alimentare, ad esempio l'anoressia e la bulimia. La preoccupazione riguardo il proprio aspetto fisico porta il soggetto che ne soffre a continui controlli allo specchio o sulla bilancia e a ricercare continue rassicurazioni sul proprio aspetto fisico.


Il primo approccio terapeutico da prendere in considerazione, soprattutto per i pazienti più giovani, è quello psicoterapeutico, mentre risulta quasi sempre inutile un primo approccio chirurgico, in quanto non è la correzione del difetto fisico la soluzione del problema. I migliori risultati si ottengono con un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale; utilizzando molte tecniche impiegate per il trattamento dei disturbi ossessivi-compulsivi, con cui vi sono varie affinità. Lo psicoterapeuta può prescrivere l’uso di medicinali serotoninergici, ovvero antidepressivi, che agiscono sui recettori della serotonina nel caso in cui ci fosse una coesistenza tra il disturbo e la sindrome depressiva.