Pubblicato il: 13 novembre
Aerosolterapia per i malanni stagionali
In realtà il vantaggio principale dell’aerosol è la sua capacità di trasformare il farmaco liquido in “aerosoli”, cioè particelle microscopiche in grado di penetrare in profondità negli alveoli polmonari ed essere così assimilate dall’organismo attraverso la respirazione. È quindi particolarmente indicato per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite.
Ma esistono molti i dubbi sull’utilità di questa pratica nel curare raffreddore, tosse e in generale i problemi delle alte vie respiratorie, che si risolvono da sé. Al contrario, è certa l’utilità di alcune abitudini:
• Bere di frequente
• Effettuare lavaggi nasali per eliminare muco e catarro
• Umidificare adeguatamente gli ambienti
• Arieggiare di frequente i locali
• Mantenere la temperatura della casa intorno ai 20°
• Lavarsi bene e spesso le mani
• Adoperare fazzoletti usa e getta.
Buone norme da tenere sempre a mente, perché servono anche a prevenire le infezioni.
Va invece assolutamente evitato l’uso di farmaci a base di cortisone per aerosol se non prescritti dal medico.
L’Associazione Culturale Pediatri (Acp),libera associazione di 2.500 tra pediatri delle cure primarie, ospedalieri e universitari, ha segnalato «l’uso abituale di cortisonici inalatori nelle infiammazioni delle prime vie respiratorie dei bambini» al primo posto della classifica delle pratiche a rischio d’inappropriatezza. Tale pratica, se prolungata nel tempo, è associata a vari effetti collaterali.
L’Associazione Culturale Pediatri (Acp),libera associazione di 2.500 tra pediatri delle cure primarie, ospedalieri e universitari, ha segnalato «l’uso abituale di cortisonici inalatori nelle infiammazioni delle prime vie respiratorie dei bambini» al primo posto della classifica delle pratiche a rischio d’inappropriatezza. Tale pratica, se prolungata nel tempo, è associata a vari effetti collaterali.
La presunta validità dell’aerosolterapia nel trattamento dei malanni stagionali dei bambini è stata approfonditamente studiata da Antonio Clavenna, responsabile dell’Unità di Farmaco-epidemiologia del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Clavenna, coadiuvato dal suo team e dalla stessa Associazione Culturale Pediatri, nel 2010 ha dato il via ad uno studio durato due anni su 520 bambini da 1 a 5 anni con infezioni delle vie aeree superiori. I piccoli volontari sono stati divisi in due gruppi: al primo è stato somministrato del cortisone tramite aerosol, mentre al secondo è stata somministrata della soluzione fisiologica sempre in aerosol. Il risultato è stato che tra i due gruppi non è emersa alcuna differenza nell’entità del disagio e nella durata dei sintomi.
Pertanto, nel trattamento dei malanni stagionali che colpiscono prevalentemente la prima infanzia, l’efficacia dei farmaci cortisonici si è rivelata pari a quella della soluzione fisiologica.
Bisogna, quindi, imparare ad adoperare l’aerosolterapia solo in caso di effettiva necessità e correttamente, attenendosi strettamente alle indicazioni del pediatra e non mettendo mai il cortisone nell’ampolla nebulizzatrice di propria iniziativa. Può invece essere adoperata l’aerosolterapia con soluzione ipertonica (con diluizione non superiore al 3%), in caso di aumento di secrezioni nasali, ma mai in via preventiva, non più di due volte al giorno e per breve tempo.
Via libera, invece, anche in via preventiva a lavaggi nasali finanche quotidiani con soluzione fisiologica. A seconda dell’età si possono usare la siringa (a tutte le età), gli spray (dai 5-6 anni) e la doccia nasale micronizzata.