Come mangiare meno sale
Gli italiani sono grandi consumatori del sale da cucina (cloruro di sodio); l’abuso di sodio, però, può essere pericoloso per molte persone che risultano particolarmente sensibili anche a piccole quantità e hanno maggiore rischio di sviluppare ipertensione arteriosa e patologie cardiovascolari. L’ipertensione arteriosa può portare problemi al cuore (infarto) e anche ad altri organi come il cervello (ictus), il rene (insufficienza renale) e la retina.
Allora, come fare per ridurre il consumo, preservando il gusto?
Il “trucco” è arrivato da un docente di Scienza degli alimenti dell'università di Parma, il dott. Furio Brighenti.
In un incontro promosso da Nutrition Foundation of Italy, il dottore ha spiegato che per ingannare il palato basta salare l'acqua della pasta dopo che è stata calata nella pentola, negli ultimi due minuti di cottura.
In questo modo gli spaghetti assorbiranno il sale soltanto nella parte più esterna, ma la sapidità percepita mangiandoli sarà uguale, anche se sarà minore il sale ingerito.
Per il pane, principale fonte di sodio nella dieta, basta salare solo gli strati superiori di farina riducendo il quantitativo di sale inserito nell’impasto che, nonostante una riduzione di sale del 50%, non perderà il suo gusto.
Ecco alcuni consigli pratici su come ridurre il consumo di sale negli alimenti:
1) Salare l’alimento solo a cottura ultimata evitando di versare troppo sale durante la bollitura;
2) Diminuire il consumo di alimenti ad elevato contenuto di sale;
3) Utilizzare il gomasio in sostituzione del sale, un composto da sale marino integrale e semi di sesamo tostati;
4) Per insaporire utilizzare anche erbe aromatiche e peperoncino.