Glutine: quali sono le differenze tra Celiachia ed Intolleranza?
In Italia il numero di Celiaci è aumentato più del 15% negli ultimi due anni; attualmente si parla di 172.000 persone ed è un dato destinato a salire molto velocemente. In realtà si stima che il numero reale di chi soffre di questa patologia si aggiri intorno alle 600.000 persone, che ancora non sanno di essere malate; questo perché la celiachia non è sempre facile da individuare e, di conseguenza da diagnosticare. La metà dei celiaci italiani si trova nel Nord, e la patologia colpisce soprattutto le donne.
I pazienti con sensibilità al glutine, ma non per questo celiaci, si aggirano, invece, intorno ai 3 milioni. La notevole differenza numerica tra questi dati è dovuta al fatto che celiachia ed intolleranza non sono la stessa cosa.
La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino tenue, ed è diagnosticabile attraverso dosaggi sierologici (analisi del sangue) nella prima fase, e in caso di risposta positiva si procede con una biopsia duodenale. Solitamente il soggetto celiaco ha anche una predisposizione genetica a questo disturbo.
L’intolleranza al glutine è un difetto intestinale causato dall’incapacità di sopportare appunto il glutine, una proteina contenuta in grano, segale, orzo e avena.
A rendere diverse le due condizioni non sono tanto i sintomi quanto la reazione del sistema immunitario al glutine, che nel paziente celiaco comporta una lesione palese della parete interna dell’intestino mentre nei soggetti solo sensibili, l’ingerimento di glutine non provoca danni alla mucosa intestinale, quindi gli effetti collaterali di un intolleranza sono molto più lievi rispetto a quelli della celiachia.
Inoltre non ci sono esami specifici per l’ intolleranza al glutine, che può essere diagnosticata solo per per esclusione, ovvero solo quando i test immunologici per l’allergia al grano e i test sierologici per la celiachia sono entrambi negativi, si può parlare di intolleranza al glutine. È da ricordare che essendo due patologie diverse, non è detto che chi è intollerante al glutine oggi, diventerà celiaco un domani.
Gli effetti collaterali a seguito del consumo della sostanza glucidica sono molto simili per entrambe le patologie anche se si presentano in forma più o meno grave a seconda della quantità di glutine ingerita; chi è intollerante ha una soglia di resistenza più alta, mentre al soggetto celiaco bastano quantità minime di glutine per presentare i sintomi comuni in entrambe le patologie: dolore e gonfiore all’addome, emicrania, dissenteria, nausea, vomito, crampi addominali, anemia.
Ovviamente la linea di principio da seguire per evitare di incorrere in queste reazioni è quella di consumare cibi privi di glutine. È importante effettuare tutti i test e gli accertamenti possibili nel caso ci si accorga di soffrire di questi effetti dopo aver consumato cibi contenenti alti livelli di glutine, come ad esempio pasta, pizza, biscotti ed in generale prodotti da forno.