Onicomicosi: cos'è e come prevenirla
Le onicomicosi rappresentano la principale patologia ungueale e possono interessare allo stesso modo sia le unghie delle mani sia le unghie dei piedi. Si tratta di un’infezione delle unghie provocata da funghi patogeni, organismi eucarioti, unicellulari o pluricellulari, che possono causare infezioni nell’uomo o in altre specie animali.
Di solito le infezioni fungine delle unghie sono provocate da funghi che in genere vivono in ambienti caldi e umidi, come per esempio le piscine e le docce. Frequentare questi luoghi senza l'uso di calzature è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di onicomicosi.
La scelta della tipologia di trattamento dell’onicomicosi dipende sostanzialmente dalla forma della patologia, dalla serietà del quadro clinico e dal numero di unghie che sono state colpite dall’infezione.
Per escludere che si tratti di altre patologie, come la psoriasi, il medico può richiedere il test per l’identificazione del fungo che si esegue raschiando piccole quantità di detriti sotto l'unghia utile, oppure con una visualizzazione al microscopio ottico.
Quando possibile, si deve eliminare la maggior parte dell’unghia infetta. Questo può essere fatto tagliandola con il tagliaunghie, limandola o sciogliendola con prodotti contenenti un’alta percentuale d’urea.
Per il trattamento dell’onicomicosi, si possono applicare gli antimicotici direttamente sull’unghia malata, oppure il medico può prescrivere un antimicotico da assumere per via orale. La terapia di solito dura dalle 6 alle 12 settimane, ma gli effetti del trattamento non sono apprezzabili fino a quando l’unghia non ricresce del tutto.
Soltanto nei casi più gravi, quando i funghi sono resistenti al trattamento, l’unghia può essere rimossa chirurgicamente.
Ad ogni modo prima di iniziare il trattamento, onde evitare terapie non necessarie e non ritardare una diagnosi alternativa corretta, è opportuno confermare la diagnosi di onicomicosi, rivolgendosi ad un dermatologo.