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Russare: quali pericoli si nascondo dietro questo disturbo?
Pubblicato il: 21 aprile

Russare: quali pericoli si nascondo dietro questo disturbo?

Il 25% della popolazione adulta russa abitualmente, soprattutto i soggetti maschi e in sovrappeso, che lo considerano un fastidio di poco conto. In realtà esso riduce la durata del sonno con la conseguenza di una stanchezza giornaliera cronica, oltre a provocare disturbi del sonno e stress a loro e alle persone vicine. 

Se i passaggi retrostanti al naso e alla bocca sono ostruiti e impediscono il corretto transito del flusso d'aria, la lingua e la parte superiore della gola si uniscono al palato molle e all'ugola, iniziando a vibrare durante la respirazione e determinando il classico suono del russare. 

Nei bambini, il russare può essere sintomo di problemi alle tonsille e alle adenoidi, ed è consigliata una visita da un otorinolaringoiatra che può suggerire un intervento per eliminare il disturbo. 
Negli adulti le cause del russare possono essere diverse come ad esempio un'ostruzione delle vie aeree nasali dovute a raffreddore, sinusite o crisi allergiche, ma in questo caso il fenomeno risulta essere passeggero; se invece persiste, ci sono diversi fattori scatenanti come quello anatomico, cioè la conformazione della mandibola o della lingua (negli uomini i canali di passaggio dell'aria sono solitamente più stretti), deviazioni del setto nasale, l'eccesso di peso, l'età (con l'avanzare dell'età i tessuti delle cavità nasali e della gola si rilassano), il consumo di medicinali, sigarette ed alcolici (anch'essi causa del rilassamento dei muscoli) e la posizione: chi russa non dovrebbe dormire in posizione supina dato che questa posizione contribuisce a distendere i muscoli interni alla gola.

Quali rischi comporta il russare?

Il russare cronico può essere sintomo di due malattie del sonno più gravi, ovvero la roncopatia e la Apnea del Sonno (OSAS). Nella roncopatia i pazienti russano in modo discontinuo, con la conseguenza di un sonno disturbato ed una ridotta ossigenazione dell'organismo che rende difficoltoso il risveglio mattutino e può indurre a cefalea. 

La sindrome dell' OSAS è una patologia più grave caratterizzata da un' insufficiente ossigenazione e da diverse interruzioni della respirazione che durano dai 10 ai 40 secondi e si ripetono anche centinaia di volte nell'arco di una notte;  ciò comporta frequenti risvegli e sonno frammentato. È determinata da un restringimento o dal collasso delle vie respiratorie ed il cuore deve lavorare di più per compensare il livello di ossigenazione nel sangue, aumentando nel paziente il rischio di infarti, ictus e diabete e causando cefalea mattutina, sonnolenza diurna, difficoltà nella concentrazione, ansia, stress, vertigini, impotenza e calo del desiderio sessuale.

La diagnosi dell'otorinolaringoiatra è volta a distinguere il russatore apnoico dal russatore semplice, attraverso degli esami come l’Endoscopia del Sonno, l'esame che riproduce le condizioni del sonno naturale attraverso anestesia e con la polisonnografia, la registrazione notturna di tutti i parametri fisiologici durante il sonno del paziente. In caso di risposta positiva della diagnosi, l'unico rimedio farmacologico è quello teso a migliorare la respirazione nasale come la CPAP (la maschera a pressione positiva) che permette l'immissione di ossigeno sotto pressione per via nasale durante la notte, ed è il trattamento non chirurgico più efficace.

Un russatore non affetto da queste patologie può migliorare il disturbo adottando uno stile di vita più equilibrato e salutare, ad esempio dimagrendo se è in sovrappeso, riducendo il consumo di alcol e nicotina, dormendo sul fianco per lasciare più libera la gola, evitando di assumere tranquillanti, sonniferi e antistaminici prima di andare a dormire,  utilizzando un cuscino di dieci centimetri più alto e liberando il naso, ogni sera, con una pompetta riempita con acqua e sale marino che disinfetta e decongestiona le mucose.

La fitoterapia ci suggerisce una pianta medicinale molto utilizzata per questo disturbo, ovvero la Perilla, molto simile al nostro basilico. Dai semi della pianta si estrae un olio ricco di omega 3 e 6 e di complessi flavonoidi, ed è un rimedio naturale contro le allergie, le infiammazioni ed in generale contro i disturbi respiratori.