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Sigarette: Quali sono i danni che provoca il tabacco?
Pubblicato il: 24 febbraio

Sigarette: Quali sono i danni che provoca il tabacco?

In Italia sono circa 11 milioni i fumatori che non hanno ancora abbandonato la nicotina, dati in calo rispetto a dieci anni fa, ma dalle ultime statistiche fatte a livello europeo sembra un dato non più destinato a diminuire. 

Ma cos’è che induce alla dipendenza dal fumo? Nella sigaretta si possono riscontrare due tipi di dipendenze, una psicologica ed una fisica: il fumo riempie i momenti di noia, accompagna quelli piacevoli trascorsi in compagnia e ha una proprietà calmante nei momenti di stress sul nostro sistema nervoso, grazie all’aumento della produzione di beta-endorfine. La gestualità che accompagna la sigaretta diventa così naturale e spontanea che il fumo risponde più a questo bisogno mentale che non alla necessità di inalare nicotina, cioè quando una sigaretta la si accende in maniera automatica senza essere stata preceduta da un reale desiderio di fumare. Da un punto di vista fisico la sigaretta aumenta la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la dopamina e le beta-endorfine inducendo un effetto rilassante, oltre che stimolante. La dopamina è un neurotrasmettitore particolarmente coinvolto dalla nicotina, che può alterare le sensazioni di piacere ed euforia, considerato alla base della dipendenza che rende tanto difficile abbandonare definitivamente questo vizio.

Ma quali danni provoca il fumo di sigaretta? Al fumo di sigaretta sono attribuiti numerosi rischi per la salute, tra questi il più rilevante è sicuramente la sua responsabilità nello sviluppo di un carcinoma del polmone: sarebbe, infatti, responsabile di circa il 90% dei tumori polmonari mortali ed altre patologie del sistema respiratorio nei paesi sviluppati a causa di almeno 60 sostanze cancerogene certe presenti nella sigaretta. 

In seguito all’aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, la nicotina provoca la costrizione dei vasi di gambe e braccia causando la formazione di coaguli e trombi che ostruiscono i vasi sanguigni, mettendo i fumatori tra i soggetti più rischio di infarti e malattie cardiovascolari, oltre che a disturbi all’apparato riproduttivo come la disfunzione erettile negli uomini.

Se questi motivi non sono sufficienti a smettere, è utile sapere che la sigaretta altera i sensi del gusto e dell’olfatto a seguito delle mutazioni della mucosa orofaringea di lingua, tonsille e palato, provoca alitosi, decolorazione dei denti e favorisce l’invecchiamento della pelle.

È importante tenere ben salde le proprie motivazioni quando si comincia la lotta alle sigarette, così come coinvolgere amici e familiari informandoli della decisione presa e dandovi degli obiettivi raggiungibili e progressivi nel tempo. Se la sola forza di volontà non è sufficiente, si può ricorrere all’uso di prodotti sostitutivi della nicotina come cerotti, inalatori e gomme da masticare, che riducono il disagio fisico e psicologico dovuto all’abbandono delle sigarette, preferibilmente da assumere dopo un consulto con il proprio medico per stabilire una durata e un dosaggio, che deve essere ridotto progressivamente dopo i primi due o tre mesi di assunzione.