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Vitamina C dopo i 50 anni: perché è così importante?
Pubblicato il: 09 dicembre

Vitamina C dopo i 50 anni: perché è così importante?

Perché è importante assumerla dopo i 50 anni?

Dopo i 50 anni cominciano a presentarsi le prime carenze di nutrienti, specialmente come conseguenza di un’alimentazione non corretta, di diete fatte in casa, masticazione troppo veloce e anche a causa della ridotta capacità dell’organismo nell’assimilare i principi nutritivi, in gran parte dei casi in seguito all’assunzione di terapie medicinali.

Inoltre, una buona concentrazione di vitamina C la si trova nelle ghiandole surrenali, che rilasciano epinefrina e norepinefrina nei momenti di stress che, a questa età, possono essere causati dai diversi impegni che ci troviamo ad affrontare, tra famiglia, lavoro e commissini quotidiane.

Le carenze possono minare seriamente la nostra salute, ragion per cui è importante mantenere i giusti livelli di vitamine e minerali, in quanto essi svolgono importanti azioni antiossidanti e di sostegno del sistema immunitario.

In questa fase della vita, la vitamina C è essenziale per l’organismo, in quanto svolge diverse funzioni, quali il supporto al metabolismo energetico legato alla riduzione di stanchezza (la vitamina C è molto utile nell’assimilazione del ferro) e affaticamento ed è alla base del corretto funzionamento del sistema immunitario.

Svolge, inoltre, un’azione antiossidante e di protezione dei vasi sanguigni, e sostiene la funzionalità di diverse cellule nel loro compito di biosintesi del collagene, proteina strutturale di pelle e cartilagini, risultando benefica per quei processi che rinforzano la pelle, aiutando così a rallentare il suo processo di invecchiamento.

Fabbisogno quotidiano e alimenti in cui trovarla

Il fabbisogno quotidiano di vitamina C si attesta intorno ai 90 mg per gli uomini e ai 70 mg per le donne, fabbisogno che aumenta in caso di gravidanza.

Gli alimenti con alti contenuti di vitamina C sono la frutta e la verdura quali:

  • Peperoni (150mg/100g)
  • Rucola (110mg/100g)
  • Fragole (55mg/100g)
  • Arance (50mg/100g)
  • Broccoli (110mg/100g)
  • Kiwi (85mg/100g)
  • Lattuga (60mg/100g)

Il nostro organismo non è capace di sintetizzarla da solo e, per assimilarne una buona quantità, è importante consumare tali alimenti a crudo e il prima possibile dopo la raccolta, dato che una conservazione troppo lunga e la cottura riducono il contenuto di vitamina C in essi presente.

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