Carenza di ferro in gravidanza: cosa fare?
Il fabbisogno di questo minerale cresce soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, ma il rischio anemia può insorgere già nei primi mesi se la donna è predisposta.
Il Ginecologo infatti ne consiglia l’integrazione se si palesa una carenza di ferro o se si hanno problemi di anemia. I medici tendono a valutare bene la sua prescrizione e, una volta che i livelli ematici di ferro e ferritina ritornano alla normalità, generalmente ne sospendono l’assunzione.
Il fabbisogno quotidiano di ferro di donna incinta è di circa 30 mg, rispetto ai 18 mg al giorno necessari a una donna che non lo è. Quando il minerale scarseggia, la prima a risentirne è la mamma: si manifestano debolezza, affaticamento, capogiri e cefalea. Quando la carenza è grave e non si interviene per tempo, le conseguenze possono interessare anche il nascituro, con un aumento del rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita.
Come comportarsi in caso di carenza di ferro?
Le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità prevedono, a inizio gravidanza, uno screening basato sulla misurazione dei livelli di emoglobina nel sangue, noto come emocromo. Se il risultato è inferiore alla soglia minima fisiologica, si effettua un ulteriore accertamento: il test della ferritina, per misurare le riserve di ferro dell’organismo e verificare che l’anemia sia causata da una sua carenza e non da altre patologie più rare.
Un’alimentazione sana ed equilibrata dovrebbe essere sufficiente per garantire un adeguato apporto di ferro alla donna incinta.
La supplementazione di ferro viene prescritta, oltre che alle donne con anemia diagnosticata, anche nei casi a rischio, cioè nei casi di gravidanza gemellare, fibromi uterini e placenta previa. La durata della terapia e la dose vanno regolati in base ai valori ematici. Nella dieta, ovviamente, non devono mancare gli alimenti che contengono ferro: le fonti principali di ferro sono le carni rosse, ma vanno bene anche pesce, legumi, uova, verdura a foglia verde scura e frutta secca.
In commercio sono reperibili diversi integratori a base di ferro che contengono il minerale, alcuni di essi contengono anche vitamina C, la quale supporta l’assorbimento intestinale del minerale.
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