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Dimagrimento: quando è causato dal diabete?
Pubblicato il: 10 aprile

Dimagrimento: quando è causato dal diabete?

La mancata azione dell’insulina

La mancanza (diabete di tipo I) o la carenza (diabete di tipo II) di insulina non consente al glucosio presente nel sangue di dare energia alle cellule, inoltre, la sovrapproduzione di glucagone (diabete di tipo I e diabete di tipo II) porta ad invertire il flusso, causando il passaggio di glucosio dalle cellule al sangue.

La conseguenza principale è un importante incremento della glicemia, inoltre, quando la concentrazione di glucosio nel sangue va oltre la soglia di 180 mg/dL, i reni non riescono a trattenere ulteriori quantità di zucchero che si riversano nelle urine, incrementandone il volume, portando alla cosiddetta “poliuria”.

Questa situazione da un lato causa nell’organismo l’esigenza di sostituire i liquidi persi, bevendo molto frequentemente (polidipsia) e all’altro determina un progressivo dimagrimento.

La perdita di peso è quindi causata non solo dall’eliminazione, attraverso l’urina, di una grande quantità di scorte energetiche (zuccheri), ma anche dalla progressiva diminuzione dei grassi di deposito, usati dal corpo per ottenere energia: esso ricorre alla trasformazione dei grassi in corpi chetonici, come fa solitamente normalmente durante il digiuno.

I rischi

La produzione di corpi chetonici in queste condizioni è superiore alle necessità fisiologiche, ciò porta ad un loro accumularsi nel sangue, fino al riversarsi nelle urine e in parte ad essere eliminati attraverso il respiro, dando all’alito un odore acetonemico.

L’incremento dei corpi chetonici nel sangue può essere molto pericoloso per l’organismo, perchè sono sostanze acide che, quando al di sopra delle quantità necessarie, possono modificare il PH plasmatico (cheto-acidosi), alterando l’ambiente ideale in cui hanno luogo le reazioni chimiche, fino a portare disturbi come dolore e crampi, fino a, nei casi più acuti, stato confusionale e coma.

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