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L'olio extra vergine d'oliva: un alleato contro il Diabete
Pubblicato il: 26 febbraio

L'olio extra vergine d'oliva: un alleato contro il Diabete

Questo prodotto tipicamente mediterraneo vede nella Spagna il suo più grande produttore ma il paese che ne consuma di più al mondo è l'Italia. Il suo principale uso è quello culinario, utilizzato per friggere, conservare e condire, in sostituzione degli alimenti contenenti grassi saturi di origine animale. L’olio d’oliva si può dividere in quattro categorie, dal livello di qualità più alto al più basso: l’olio extravergine d’oliva, l’olio vergine d’oliva, l’olio d’oliva e l’olio di sansa, quest’ultimo è venduto quasi esclusivamente per uso industriale.

L'olio extra vergine d'oliva è, tra tutti gli oli di oliva, il migliore che si possa consumare in quanto è lavorato in modo che le condizioni termiche e climatiche non alterino la sua composizione nel tempo e a differenza dell'olio d'oliva che viene prodotto con olive da caduta, quello extravergine si ottiene con la  spremitura di olive di prima raccolta e non può contenere più dello 0,8% di acidità, il che lo rende di fatto l’olio migliore per la nostra salute.

È impiegato anche nella cosmesi per ammorbidire e lucidare i capelli e grazie alla presenza di polifenoli, di vitamina E e carotenoidi è considerato un potente anti-aging, ma è nella cucina che si possono beneficiare di tutte le sue proprietà benefiche tra cui quelle digestive poiché aumenta la secrezione degli enzimi; grazie alla presenza elevata di grassi monoinsaturi, è ottimo  per prevenire l’arteriosclerosi, per la pressione arteriosa, per regolarizzare l'intestino e come coadiuvante nella resistenza alle infezioni.

Secondo uno studio dei ricercatori della Società Italiana di Diabetologia, l'olio extra vergine di oliva riesce a contenere i picchi di glicemia dopo i pasti nelle persone soggette al diabete di tipo 1. Riducendo l'indice glicemico dei pasti, il rischio del diabete si abbassa notevolmente. Anche la possibilità di contrarre il diabete di tipo 2 è minore tra chi consuma regolarmente olio di oliva extravergine rispetto a chi consuma grassi animali o quelli contenuti nel burro, nella panna o nei formaggi, che contengono tutti grassi saturi.

Il consiglio dei nutrizionisti italiani di consumare 1 o 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva trova, quindi, fondamento nella scienza e ci informa sulla possibilità di evitare malattie cardiovascolari e tenere sempre basso il livello di colesterolo nel sangue, allontanando da noi il pericolo di contrarre il diabete.