Onicofagia: quel brutto vizio di mangiarsi le unghie
L'onicofagia, ovvero il gesto di mangiarsi le unghie, è classificato come un disturbo compulsivo del controllo degli impulsi che gli psicologi inseriscono nell'ambito di quei disturbi psichici caratterizzati dalla presenza di azioni o gesti incontrollabili, spesso preceduti da uno stato d'ansia ma anche di noia o di inattività, come può esserlo anche la suzione del pollice, strapparsi le pellicine o mordicchiarsi le labbra, mentre da un punto di vista sociale la vista di una mano dalle unghie consumate fa pensare ad una persona timida, insicura, con scarsa autostima e nervosa.
Secondo la teoria della psicoanalisi freudiana, l'onicofagia è un sintomo che fa parte della fase orale, ovvero la prima fase dello sviluppo psicosessuale il cui piacere si trasmette attraverso la bocca e le labbra, come quello che prova il neonato nell'atto di succhiare al seno della madre, ottenendo un effetto calmante.
Questa fase impulsiva si presenta di solito nell'infanzia, nei bambini tra i 7 e 10 anni e nel 45% degli adolescenti, mentre negli adulti la percentuale si abbassa di molto.
Si tratta di una brutta abitudine che non ha effetti gravi sulla salute, ma comporta delle conseguenze nel lungo periodo: mangiarsi le unghie può portare al danneggiamento dell'iponichio, la porzione di pelle posta ai lati dell'unghia, e causare infezioni purulente con il passaggio di germi e batteri virali trasportati con la saliva o penetrati attraverso le piccole ferite aperte. L'onicofagia, inoltre è causa anche di alcune patologie dentali come la malocclusione dei denti anteriori, l’usura degli incisivi e il danneggiamento delle gengive. In ultimo, una conseguenza del gesto ripetuto nel tempo può essere l'insorgenza di carie, poiché viene intaccata la sostanza adamantina, che protegge lo smalto dei denti.
Come levarsi il vizio di mangiare le unghie?
È sufficiente ricorrere a qualche piccolo trucco per lasciare in pace le proprie unghie, come strofinare dell’aglio o del peperoncino sulle dita, così da non ricadere nel solito errore. Anche il fortissimo Pepe di Cayenne e il fastidioso olio di Tea Tree possono contribuire a desistere dal desiderio di rosicchiarle.
Per curare le vostre dita screpolate o per ammorbidire e risanare le vostre cuticole è consigliato immergere le mani per venti minuti in un recipiente contenente olio di oliva (o altro olio vegetale) due volte al giorno per poi applicare un gel all’aloe vera.