Quali sono e come agiscono i farmaci antidolorifici

Il dolore è un segnale del corpo, un meccanismo di difesa che avverte di potenziali danni o squilibri presenti nell’organismo. La sensazione dolorosa è conseguenza dell’azione dei nocicettori, ovvero dei piccoli sensori del dolore che reagiscono a stimoli dannosi e si comportano come messaggeri che inviano impulsi al sistema nervoso centrale. Le cause del dolore sono diverse: si va dalle lesioni fisiche alle infiammazioni, ma anche allo stress emotivo: in ogni modo, il dolore è essenziale perché ci stimola a proteggerci e a intraprendere le giuste azioni per guarire.

Vediamo insieme quali sono i diversi tipi di dolore e quando è il caso di trattarli con antidolorifici e antinfiammatori da banco o se è il caso di ricorrere a medicinali che necessitano di prescrizione medica.

I tipi di dolore

La sensazione dolorosa può essere legata direttamente a uno stimolo fisico, ma può essere anche risultato di un malfunzionamento delle strutture neuronali periferiche.

È possibile identificare due categorie principali di dolore:

Dolore acuto: è generalmente un sintomo di una malattia oppure è legato a un trauma o a una condizione acuta. Solitamente, scompare dopo qualche giorno o, al massimo, alcune settimane, una volta risolta la condizione sottostante. Può essere considerato un sintomo che, in certi casi, è utile per segnalare la presenza di una patologia, come nel caso dei dolori influenzali. Il trattamento del dolore acuto prevede spesso l'uso di anestetici ed analgesici, somministrati lungo il decorso del disturbo in questione.

Dolore cronico: è quello che persiste in modo continuo (oltre 3 mesi) o si ripresenta con una certa costanza. A differenza del dolore acuto, può diventare una condizione di malattia a sé stante e, quando è causato da una malattia a decorso cronico, è chiamato dolore cronico nocicettivo. Se è associato a disfunzioni dei nervi periferici e/o del sistema nervoso centrale senza lesioni evidenti, è chiamato dolore cronico neuropatico. Il dolore cronico richiede un trattamento dedicato, considerato come una malattia a sé stante, e i pazienti affetti da dolore cronico dovrebbero essere sottoposti a una terapia del dolore adeguata.

Gli antidolorifici più comuni

Gli antidolorifici più comuni reperibili in farmacia comprendono:

Farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), tra cui rientrano acido acetilsalicilico, Brufen ibuprofene, naprossene, celecoxib, etoricoxib e nimesulide. Il meccanismo d'azione dei fans agisce direttamente sulle prostaglandine, direttamente coinvolte nel dolore, e sono dispositivi utili per trattare dolore e infiammazione leggera-moderata, come il Voltadvance per i dolori articolari.

Paracetamolo, efficace contro dolori lievi-moderati, mal di testa e febbre, sfruttando un meccanismo d'azione che coinvolge l'inibizione degli enzimi ciclo-ossigenasi (COX), riducendo così il dolore senza però esplicare una significativa azione antinfiammatoria.

Analgesici oppioidi, tra cui rientrano morfina, metadone e codeina, e sono generalmente prescritti dal medico per trattare dolori gravi o moderati che non si riesce a trattare con altri farmaci, in quanto sono forti antidolorifici che agiscono sui recettori cerebrali, bloccando la percezione stessa del dolore.

In ultimo c’è la Flupiritina, ovvero un analgesico che agisce anch’esso sul sistema nervoso centrale ma non appartiene alla classe degli oppioidi.

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