Quanto deve crescere un neonato?
Prima di indagare come e quanto debba crescere un neonato, è fondamentale chiarire cosa si intende per “crescita”, in quanto con questo termine non ci si riferisce solo all’andamento delle misure quali peso, altezza e circonferenza cranica ma anche a molto altro.
Crescita settimanale
Se prendiamo come punto di riferimento la crescita settimanale del neonato, è necessario prima capire a quale settimana facciamo riferimento, in quanto, come molte sanno, nella prima settimana si assiste al noto “calo fisiologico”, ossia una diminuzione del peso.
Il neonato riprende il peso della nascita solitamente entro le due settimane di vita, in seguito al quale si assiste a un aumento del peso del neonato, che differisce però di caso in caso.
Si possono, infatti, rilevare ampie oscillazioni di peso da una settimana a un’altra, con incrementi di 100-300 grammi o anche più a settimana o crescite variabili (un settimana il bambino aumenta di 180 grammi, quella successiva 90, e così via).
Quanto dovrebbe crescere
Tenendo conto, quindi, della imprevedibilità delle prime settimane nella crescita di peso del neonato, se si vuole avere un’idea di quanto deve crescere un neonato a settimana o al mese, bisogna pensare che nei primi 3 mesi un neonato può aumentare dai circa 400 gr ai circa 800gr al mese.
Dopo i primi 3 mesi, generalmente, la velocità di crescita comincia rallentare: se proprio vogliamo stabilire, sommariamente, delle quantità, generalmente un neonato dovrebbe raddoppiare il peso della nascita dopo quattro-sei mesi e triplicarlo entro l’anno di vita.
Gli standard dell’OMS per chi allatta al seno
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato degli standard, oltre a delle vere e proprie curve di crescita con i relativi percentili raccogliendo le misure in bambini allattati al seno in modo esclusivo per 4-6 mesi e successivamente per almeno 12 mesi.
Il peso: quanto deve aumentare nei neonati
Un aumento di peso che si discosta in maniera significativa dalle curve dell’OMS va analizzato seriamente, ma non può essere l’unico modo per valutare se un allattamento sta andando bene e se c’è necessità di integrare con una formula diversa.
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