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Breath test: come funziona il test del lattosio
Pubblicato il: 08 novembre

Breath test: come funziona il test del lattosio

L'intolleranza al lattosio è una delle intolleranze alimentari più comuni nell’essere umano e si presenta con i suoi tipici sintomi quando l'organismo non è in grado di digerire correttamente il lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati. 
Ciò accade a causa di una carenza di lattasi, l'enzima responsabile della scissione del lattosio in glucosio e galattosio, molecole più semplici e facilmente assorbibili dall'intestino: senza lattasi, il lattosio non digerito passa nell'intestino crasso, dove viene fermentato dai batteri, causando vari sintomi gastrointestinali. L'intolleranza al lattosio può provocare gonfiore, crampi addominali, meteorismo, diarrea e nausea, che spesso compaiono dopo l'assunzione di latte o derivati. 
Tali disturbi possono sovrapporsi ad altre condizioni gastrointestinali, rendendo la diagnosi più difficile: per questo motivo, il breath test rappresenta un esame chiave per confermare l'intolleranza al lattosio.

Sintomi: quando fare il breath test

I sintomi dell’intolleranza al lattosio possono variare in intensità da persona a persona e non tutti manifestano gli stessi disturbi. Generalmente, questi ultimi compaiono entro poche ore dall'ingestione di lattosio e includono crampi allo stomaco, gonfiore addominale, diarrea, formazione di gas intestinali e, in alcuni casi, nausea. Quando si presentano frequentemente dopo il consumo di latte o derivati, è consigliabile sottoporsi al breath test.
Questo test per l’intolleranza al lattosio è particolarmente indicato se si sospetta che i sintomi derivino da un malassorbimento del lattosio, dato che, spesso, sono lievi e possono essere gestiti riducendo l'assunzione di latticini. In situazioni più gravi o persistenti, il test può essere fondamentale per confermare la diagnosi e adottare le giuste misure.

Come funziona il breath test

Si tratta di un esame semplice e non invasivo, ed è considerato il metodo diagnostico più affidabile per identificare l'intolleranza al lattosio. Ma come funziona il breath test del lattosio?
Si basa sull'analisi dell'aria espirata dal paziente dopo aver ingerito una quantità prestabilita di lattosio, tipicamente sciolto in acqua. Il principio del test è che, in caso di malassorbimento del lattosio, questo zucchero raggiunge il colon, dove i batteri intestinali lo fermentano producendo gas, tra cui idrogeno, che viene successivamente espulso attraverso la respirazione.
Prima di iniziare l’esame per l’intolleranza al lattosio, al paziente viene chiesto di seguire alcune precise indicazioni: nei giorni precedenti il test, è necessario evitare cibi che contengono lattosio e alcuni farmaci, come antibiotici e fermenti lattici, che potrebbero interferire con i risultati. Il giorno dell'esame, il paziente deve presentarsi a digiuno e, dopo un primo campione di aria espirata, ingerire una dose di lattosio. Fatto ciò, a intervalli regolari (di solito ogni 30 minuti per un totale di 2-4 ore), il paziente espira in apposite provette monouso e, durante questo lasso di tempo, non è consentito mangiare, bere, fumare o compiere attività fisiche.
Il breath test del lattosio è considerato positivo quando i livelli di idrogeno nell'aria espirata aumentano significativamente rispetto ai valori iniziali: questo picco indica che il lattosio non è stato digerito correttamente e che è stato fermentato dai batteri intestinali. Il test, in questi casi, conferma l'intolleranza al lattosio in modo preciso e affidabile.

Cosa fare se si è intolleranti

Se il risultato del breath test indica una intolleranza al lattosio, è importante sapere come gestire la condizione per evitare sintomi fastidiosi e mantenere un corretto stato di salute. La prima misura da adottare è ridurre o eliminare il consumo di lattosio dalla propria dieta e rifarsi agli alimenti privi di lattosio, come latte e derivati "delattosati", che permettono di continuare a consumare prodotti lattiero-caseari senza incorrere nei sintomi tipici dell’intolleranza.
Inoltre, il medico potrebbe consigliare l'uso di integratori di lattasi, un enzima che aiuta a digerire il lattosio, consentendo di consumare latticini senza troppi problemi, anche se non tutti i pazienti reagiscono allo stesso modo agli integratori e, per alcuni, potrebbe essere necessario evitarli completamente. 
In tali evenienze, è utile consultare un nutrizionista o un dietologo per ottenere consigli su come bilanciare la dieta senza rischiare carenze nutrizionali, in particolare per quanto riguarda il calcio e la vitamina D, che si trovano principalmente nei latticini. Essere consapevoli degli ingredienti contenuti nei cibi confezionati è essenziale, poiché molti prodotti industriali possono contenere lattosio, anche in tracce, come additivi o conservanti. 
In caso di sintomi persistenti nonostante l'eliminazione del lattosio dalla dieta, è consigliabile consultare nuovamente il medico per valutare altre possibili condizioni digestive o per adattare ulteriormente la dieta.

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