Come comportarsi in caso di puntura di una medusa
L’estate è per tanti il momento della spensieratezza, specialmente quando si ha la possibilità di andare in spiaggia e godersi un po’ di sole, oltre che per rinfrescarsi nelle acque fresche dei nostri mari.
Capita, purtroppo, che si entri a contatto con i tentacoli di una medusa e che ci si ritrovi con una reazione cutanea da trattare il più velocemente possibile.
Ma cerchiamo di capire qualcosa in più sulle meduse e su come si tratta quello che spesso viene impropriamente chiamato morso di medusa.
Perché le meduse pungono?
In primis è bene ricordare che non sono le meduse a pungerci, ma siamo noi che le tocchiamo o, al massimo, è la corrente del mare a portare i loro tentacoli a contatto col nostro corpo.
La sensazione di “puntura” che si ha quando ci si imbatte in una medusa è dovuta proprio ai tentacoli, che sono ricoperti da cellule urticanti che si attivano quando entrano in contatto con un corpo estraneo.
Per l'uomo la puntura di medusa non è mortale, a meno che non si tratti di una specie particolarmente velenosa o nociva, come la Chironex fleckeri, nota anche come vespa di mare, una delle meduse mortali, che fortunatamente non rientra tra le meduse del Mediterraneo.
Come riconoscere una puntura di medusa?
I sintomi della puntura di medusa partono dalla sensazione di bruciore, che ricorda quella di una scottatura, insieme a dolore che varia di intensità a seconda di quale tra i diversi tipi di meduse ci ha colpito.
L’area cutanea che entra a contatto con l’animale tende a irritarsi e ad arrossarsi e possono palesarsi bolle e vescicole.
Quanto dura il dolore da puntura di medusa?
Il dolore di una ferita provocata dal contatto con una medusa può durare da alcune ore a diversi giorni, in base al tipo di medusa con la quale si è entrati a contatto e alla tempestività con cui ci si è presi cura della lesione.
Cosa fare in caso di puntura di una medusa
Quando si entra a contatto con una medusa al largo, è importante non fare movimenti scomposti e allontanarsi, senza agitarsi, per poi raggiungere la riva e lavare la parte colpita con acqua di mare.
È bene rimuovere le eventuali parti di tentacoli rimaste attaccate alla pelle con una tessera di plastica rigida, oltre a notare se si manifestano altri disturbi, come una reazione cutanea diffusa, mal di testa, pallore e difficoltà respiratorie, nel cui caso è bene cercare un tempestivo intervento medico. Potrebbero essere segnali di shock anafilattico, per il quale la tempestività d’intervento è essenziale.
Cosa non fare
Dopo una puntura di medusa, è molto importante non strofinare l’area colpita con le mani o la sabbia, oltre a non grattarsi: si potrebbero rompere le eventuali sacche di veleno ancora presenti sulla pelle, liberando ulteriore veleno.
I rimedi spesso millantati, come ammoniaca, urina, limone, aceto e alcol, rischiano di infiammare ancor più l’area colpita. È importante anche non ricorrere alle creme contenenti cortisone o antistaminico quando i sintomi sono localizzati a una piccola area cutanea.
Nel periodo di tempo che segue alla puntura di medusa, l'arrossamento potrebbe portare a iperpigmentazione cutanea, che non va esposta ai raggi ultravioletti, come ci si comporta con le psoriasi in estate onde evitare che la cicatrice si scurisca ancor di più e resti indelebile sulla cute. Meglio coprirla fino alla completa guarigione o applicare una protezione a filtro totale (SPF 50+).
Prevenire il morso della medusa
Dato che le meduse non si muovono intenzionalmente ma spinte dalla corrente marina, dobbiamo essere noi a evitarle: prima di tuffarsi in acqua, è bene osservare la superficie del mare oltre a fare attenzione all’eventuale presenza di cartelli e segnali di avvertimento.
Dato che le strategie efficaci contro le meduse velenose dei tropici, o contro le meduse giganti australiane possono essere diverse, chi si reca in aree a rischio per la presenza di meduse, dovrebbe informarsi sulle strategie di pronto intervento dedicate.
Nel caso è possibile anche indossare delle tute di Lycra o applicare le "pomate anti-medusa" che rendono la cute scivolosa e arginano l'azione urticante dei tentacoli, che aderiscono meno.
Rimedi e cure per le punture delle meduse
I rimedi contro le meduse cambiano a seconda del tipo di medusa con la quale si è entrati a contatto.
Per quel che riguarda le meduse che si trovano sulle coste italiane, e nel Mediterraneo in genere, l’immersione in acqua calda, per 30 minuti, è utile a far diminuire il dolore. Maggiore è la temperatura e migliore sarà l’effetto ed è chiaro che non bisogna superare una certa temperatura per evitare ustioni cutanee.
I prodotti formulati con con principi attivi anestetici, anche naturali, possono offrire un rapido sollievo dal dolore che, se persistente, può essere trattato anche con i normali antinfiammatori da banco.
Come anticipato, in caso di sintomi di anafilassi (come difficoltà di respirazione o alterazione del livello di coscienza) bisogna recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Prodotti Utili
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Gel a base di cloruro d’alluminio dal potere astringente, attenua subito prurito, dolore e irritazione dopo il contatto con la medusa, grazie anche al gel di aloe vera, che lenisce l’irritazione, protegge e ripara la cute, l’Acido ialuronico, che cicatrizza e ricostruisce i tessuti e l’estratto di calendula, che esplica un’azione lenitiva sulla cute infiammata.
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Gel Dopo Puntura dalle proprietà lenitive e rinfrescanti, che riduce il prurito provocato dalle punture e dona sensazione di sollievo alla pelle urticata, grazie a eucalipto e menta.
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