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Come si cura la mononucleosi nei bambini
Pubblicato il: 12 dicembre

Come si cura la mononucleosi nei bambini

La mononucleosi, conosciuta anche come malattia del bacio, è un disturbo infettivo di origine virale che affligge prevalentemente la popolazione giovane, ma non è raro che colpisca anche i più piccoli. In questi casi, la vigilanza è particolarmente importante data la loro suscettibilità alle infezioni virali.

Prima di proseguire, è bene ricordare che parliamo di un disturbo che può trasmettersi attraverso il contatto diretto con chi ne soffre, quindi è bene stare attenti quando si hanno bambini in famiglia, dato che basta un bacio, lo scambio di saliva, o il contatto con utensili o altri oggetti contaminati, per contagiare i più piccoli.

Sintomi della mononucleosi

Il periodo di incubazione della mononucleosi può estendersi fino a 6-8 settimane e, in alcuni casi, può richiedere una diagnosi eseguita mediante esame del sangue, che rileva la presenza del virus Epstein-Barr.

I sintomi della mononucleosi sono spesso simili a quelli delle comuni affezioni stagionali come mal di testa, perdita di appetito, debolezza e dolori muscolari e, negli adulti, possono risolversi autonomamente se si gode di buona salute. Quando si contrae durante l'infanzia, parliamo comunque di un disturbo che spesso si caratterizza per sintomi lievi o che può essere addirittura asintomatica.

In generale, i sintomi della mononucleosi nei bambini sono:

  • Febbre, spesso accompagnata da sudorazione notturna intensa.
  • Mal di testa, dolori muscolari e articolari.
  • Inappetenza e astenia.
  • Ingrossamento e sensibilità dei linfonodi nel collo, sotto le ascelle e nella zona dell'inguine.
  • Mal di gola con la presenza di placche bianco-giallastre sulle tonsille, che possono causare gonfiore e ostacolare la normale deglutizione.
  • Esantema morbilliforme, simile a quello del morbillo.

Le manifestazioni della mononucleosi infantile derivano sia dall'aumento della produzione di cellule mononucleate, come linfociti e monociti, di solito presenti in numero limitato, sia dalle sostanze da esse prodotte per stimolare la risposta del corpo all'infezione.

Per quanto riguarda la durata della mononucleosi virale nei bambini, dopo la comparsa dei sintomi, in genere, la guarigione avviene senza complicazioni, entro due-quattro settimane. Tuttavia, una sensazione generale di stanchezza può persistere per settimane o mesi dopo l'infezione.

Trattamento

Spesso la mononucleosi si risolve senza necessità di trattamenti specifici entro due o tre settimane dall'inizio dei sintomi, fermo restando che potrebbero verificarsi ricadute croniche negli anni successivi, in quanto resta latente nel corpo. Prima di proseguire, riteniamo essenziale ricordare che l'uso di antibiotici è assolutamente inutile, in quanto la malattia è di origine virale e potrebbe addirittura danneggiare ulteriormente il sistema immunitario.

Quando si tratta di mononucleosi in bambini di 2 anni o più, sono essenziali il riposo, l’idratazione interna e l’evitamento di sforzi per almeno 6-8 settimane, specialmente se si sviluppa un ingrossamento della milza.

Per quanto riguarda i farmaci, non esistono cure specifiche per la mononucleosi nei bambini, ma si consiglia di seguire terapie sintomatiche dopo aver consultato il pediatra, che potrebbe raccomandare l'uso di analgesici come l'ibuprofene e antipiretici volti a sfruttare azione del paracetamolo.

Solo nei casi più gravi, il pediatra potrebbe prescrivere farmaci corticosteroidei per un breve periodo e sotto strettissima supervisione, per gestire complicazioni rare come l'edema delle vie aeree, che si verifica solo se le tonsille sono significativamente gonfie e ostacolano la respirazione.

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