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Per chi è sconsigliata la dieta chetogenica?
Pubblicato il: 02 dicembre

Per chi è sconsigliata la dieta chetogenica?

La dieta chetogenica è un regime alimentare molto diffuso tra chi desidera perdere peso in tempi rapidi, ma non è adatta a tutti. Sebbene possa risultare efficace, alcune persone dovrebbero evitarla a causa dei possibili effetti collaterali e delle sue caratteristiche nutrizionali particolarmente restrittive. Per scegliere in sicurezza, è necessario conoscerne limiti, durata e destinazione d’uso.

La dieta chetogenica in breve

Per comprendere cos’è la dieta chetogenica, occorre partire dal principio su cui si basa, ovvero una drastica riduzione dei carboidrati assunti che induce l’organismo a utilizzare i grassi come principale fonte di energia. Quando la quantità di zuccheri introdotta scende sotto una certa soglia, il corpo produce i cosiddetti corpi chetonici attraverso un processo noto come chetosi, un meccanismo che favorisce una rapida perdita di peso.

Nonostante la severa limitazione dei carboidrati, l’assunzione di frutta e verdura ha regole precise: via libera a zucchine, cetrioli, verdure a foglia e finocchi, porzioni moderate per pomodori, peperoni, melanzane o asparagi, esclusione quasi totale di patate, barbabietole e altri ortaggi ricchi di amidi.

Chi affronta una dieta chetogenica di 7 giorni spesso la utilizza come fase iniziale di un percorso più lungo, che andrebbe scelto con un nutrizionista anche per orientarsi meglio tra i diversi esempi di dieta chetogenica.

Per chi è sconsigliata la chetogenica

Nonostante il dimagrimento rapido sia uno dei principali motivi che spingono a iniziare questo regime, la dieta chetogenica non è priva di rischi e alcune categorie di persone devono evitarla, perché potrebbero sviluppare disturbi o aggravare condizioni preesistenti.

In generale, la dieta chetogenica è sconsigliata a:

  • Diabetici di tipo 1, poiché la produzione elevata di corpi chetonici può aumentare il pericolo di chetoacidosi.
  • Donne in gravidanza o allattamento, che necessitano di un apporto energetico equilibrato.
  • Persone con malattie renali o epatiche, perché reni e fegato vengono sovraccaricati dal metabolismo dei grassi.
  • Soggetti con disturbi alimentari, per il rischio di alterare ulteriormente il rapporto con il cibo.
  • Chi assume farmaci specifici che potrebbero interagire con la chetosi o con l’alto apporto lipidico.

Gli effetti collaterali più frequenti includono cali di zucchero nel sangue, ipotensione, stanchezza, nausea, crampi muscolari e stipsi, che spesso derivano dalla perdita di liquidi e minerali che si verifica nelle prime settimane, quando l’organismo espelle i corpi chetonici attraverso l’urina.

Inoltre, chi svolge attività fisica intensa potrebbe perdere massa muscolare, poiché la mancanza di carboidrati spinge il corpo a utilizzare le proteine dei tessuti come fonte energetica.

Quanto deve durare la dieta chetogenica

La dieta chetogenica non deve essere seguita per periodi lunghi. Gli esperti generalmente consigliano cicli di massimo 3–4 settimane, valutando attentamente la risposta dell’organismo e sapendo che superare questo limite può aumentare il rischio di stress renale ed epatico.

Gli schemi più diffusi prevedono fasi brevi, come la dieta chetogenica di 7 giorni, utilizzata come approccio iniziale o come reset metabolico e, successivamente, si procede con un reinserimento graduale dei carboidrati, mantenendo un equilibrio nutrizionale più ampio.

La durata deve essere personalizzata ed è bene farsi seguire da un nutrizionista, che valuta non solo i risultati ottenuti in termini di peso, ma anche la capacità dell'organismo di tollerare la chetosi. In generale, una guida professionale è utile anche per stabilire cosa mangiare la sera per non ingrassare e quali alimenti preferire nei vari momenti della giornata.

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