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Probiotici, prebiotici e fermenti lattici: quali sono le differenze?
Pubblicato il: 19 settembre

Probiotici, prebiotici e fermenti lattici: quali sono le differenze?

Nel linguaggio comune, fermenti lattici, probiotici e prebiotici vengono spesso utilizzati come sinonimi, generando molta confusione. In realtà, pur condividendo una funzione importante per la salute dell’intestino, indicano elementi diversi, ciascuno con un ruolo ben definito nel sostenere il corretto funzionamento dell’apparato digerente.

Comprendere le differenze tra questi tre concetti è quindi essenziale per scegliere i giusti integratori o alimenti funzionali e migliorare il benessere intestinale in modo mirato.

Probiotici, prebiotici e fermenti lattici: facciamo chiarezza

Cosa sono i fermenti lattici

I fermenti lattici sono microrganismi, in genere batteri, che producono acido lattico attraverso la fermentazione di zuccheri come il lattosio: fanno parte di una categoria ampia, che comprende ceppi impiegati soprattutto in ambito alimentare per la produzione di yogurt, formaggi, kefir e altri prodotti fermentati.

Non tutti i fermenti lattici, però, sopravvivono al passaggio attraverso l’ambiente acido dello stomaco e, dunque, non sempre arrivano vivi all’intestino: questo è il principale limite che li distingue dai probiotici. Alcuni ceppi, tuttavia, riescono a mantenere la loro vitalità e a esercitare effetti benefici.

Va precisato che la maggior parte dei batteri lattici presenti nei comuni alimenti non è in grado di colonizzare in modo stabile il tratto intestinale, ma può comunque contribuire a equilibrare temporaneamente la flora batterica.

Cosa sono i probiotici

Per capire cosa sono i probiotici, partiamo dal presupposto che si fa riferimento a microrganismi vivi, principalmente batteri, ma anche lieviti, che hanno la capacità di sopravvivere all’acidità gastrica e raggiungere l’intestino in forma attiva. Una volta giunti nel colon, questi organismi possono aderire alla mucosa intestinale, interagire con le cellule epiteliali e contribuire all’equilibrio del microbiota, la complessa comunità di batteri che abita l’intestino umano.

Grazie a tali proprietà, i probiotici sono considerati utili in diverse situazioni cliniche, tra cui:

  • episodi di gonfiore e distensione addominale;
  • trattamenti antibiotici, per prevenire squilibri della flora batterica;
  • infezioni urogenitali, come cistite e candida;
  • stanchezza e cali del sistema immunitario;
  • disturbi intestinali ricorrenti, come diarrea o stitichezza;
  • supporto in dermatologia per alcune affezioni cutanee;
  • infiammazioni del cavo orale.

La varietà dei ceppi utilizzati è ampia: tra i più noti ci sono i Lactobacilli, i Bifidobatteri e i Saccharomyces boulardii, che agiscono favorendo la ricostituzione della flora intestinale e svolgendo un’azione protettiva nei confronti delle pareti intestinali.

Ma quindi, a cosa servono i probiotici? A ristabilire l’equilibrio del microbiota e, di conseguenza, a sostenere la salute dell’intero organismo, considerando che l’intestino è spesso definito il nostro “secondo cervello”.

Cosa sono i prebiotici

I prebiotici, a differenza di fermenti lattici e probiotici, non sono microrganismi vivi, ma sostanze organiche (fibre solubili e oligosaccaridi) che servono da nutrimento per i probiotici. In parole semplici, si può dire che i prebiotici “alimentano” i batteri buoni dell’intestino, contribuendo alla loro crescita e alla loro attività metabolica.

Tra i più comuni prebiotici si trovano l’inulina, i fruttoligosaccaridi (FOS) e i galattoligosaccaridi (GOS), presenti naturalmente in alimenti come aglio, cipolla, banana, cicoria, asparagi, avena e legumi. Anch’essi hanno la capacità di attraversare lo stomaco senza essere digeriti, arrivando integri nel colon dove svolgono la loro funzione di stimolo alla proliferazione dei batteri utili.

Sono efficaci nel migliorare il benessere intestinale, nel regolarizzare il transito e nel sostenere il sistema immunitario, specialmente quando assunti in combinazione con i probiotici: in questi casi, si parla di prodotti simbiotici, che uniscono l’azione delle due componenti per massimizzare i benefici sull’intestino.

Prodotti correlati

Enterolactis Plus

Integratore che contiene una concentrazione elevata di Lactobacillus casei DG, un ceppo probiotico in grado di raggiungere vivo l’intestino e contribuire al riequilibrio della flora batterica. È particolarmente indicato in caso di alterazioni del microbiota causate da terapie antibiotiche o da cambiamenti alimentari.

Vitavea Prebiotico e Probiotico

Integratore completo che unisce fibre prebiotiche e ceppi probiotici selezionati: una combinazione sinergica che aiuta a migliorare l’assorbimento intestinale e favorisce il ripristino della flora batterica, soprattutto in seguito a periodi di stress, alimentazione disordinata o infezioni intestinali.

Lactovis Prebiotico & Probiotico

Prodotto in polvere contenente sia componenti probiotiche che prebiotiche, per un’azione completa sul microbiota intestinale. Può essere sciolto in acqua o bevande tiepide, ed è utile in caso di gonfiore, disbiosi e alterazioni del transito intestinale.

Kaleidon 60

A base di Lactobacillus rhamnosus GG, uno dei ceppi più studiati in ambito clinico, questo integratore è pensato per il trattamento di diarrea da antibiotici, disturbi intestinali acuti e cronici, e come supporto nei viaggi. Aiuta a rinforzare le difese naturali e a mantenere stabile il microbiota intestinale.

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