Quali sono i farmaci per l'artrite reumatoide?

L'artrite reumatoide è una malattia autoimmune cronica che coinvolge principalmente le articolazioni, causando dolore, infiammazione, rigidità e stanchezza. Può provocare danni anche a organi interni come cuore, polmoni e reni e il suo decorso può essere molto variabile, con episodi di infiammazione acuta alternati a periodi di remissione. Non c’è ancora una cura per artrite reumatoide definitiva, ma esistono diverse opzioni terapeutiche utili per gestirne i sintomi e rallentarne la progressione.

Analizziamo meglio questo disturbo, per poi capire quali sono i farmaci per artrite reumatoide e come agiscono nel contrastare la malattia.

Fattori scatenanti e sintomi dell'artrite reumatoide

L'artrite reumatoide si sviluppa a causa di una combinazione di fattori genetici e ambientali, che portano il sistema immunitario ad attaccare erroneamente i tessuti sani delle articolazioni.

Tra i fattori scatenanti troviamo infezioni virali, come l'Herpes virus e l'Epstein-Barr, così come il fumo e una cattiva igiene orale, i quali possono innescare una reazione autoimmune in soggetti geneticamente predisposti, portando all’insorgenza della malattia.

I primi sintomi includono dolore e gonfiore alle articolazioni di mani, piedi e polsi e, spesso, la rigidità articolare si presenta al mattino e migliora con il movimento, aspetto che costituisce spesso la principale differenze tra artrite e artrosi. Se non trattata adeguatamente, l'artrite reumatoide può causare deformazioni articolari permanenti, limitando la capacità di svolgere anche le attività quotidiane più semplici. Nei casi più gravi, possono essere coinvolti altri organi, aggravando ulteriormente la prognosi, ragion per cui è fondamentale intervenire tempestivamente per gestire i sintomi e preservare la funzionalità articolare.

Con quali farmaci si cura

Il trattamento dell'artrite reumatoide prevede l'uso di farmaci specifici che, a seconda del tipo, trattano la malattia in modi diversi.

Tra le opzioni principali ci sono i DMARDs, o farmaci antireumatici, che modificano il decorso della malattia: tali farmaci, come il methotrexato, rapresentano spesso il fulcro della terapia e possono ridurre l'infiammazione, migliorare la qualità della vita e prevenire danni articolari irreversibili. I DMARDs possono essere convenzionali, sintetici mirati o biologici, e la scelta dipende dalla gravità dei sintomi e dalla risposta individuale al trattamento.

I farmaci biologici, introdotti in Italia negli anni '90, sono dispositivi medici validi per quei pazienti che non rispondono bene ai DMARDs convenzionali: agiscono bloccando specifici meccanismi immunitari, riducendo così l'infiammazione.

Accanto ai DMARDs e ai biologici, si possono utilizzare i corticosteroidi e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per il controllo del dolore e dell'infiammazione acuta. Tuttavia, il loro uso a lungo termine va limitato a causa dei loro effetti collaterali, per cui è importante valutare sempre il trattamento con il proprio reumatologo. Più nello specifico, il cortisone, pur essendo molto efficace per ridurre l'infiammazione, deve essere usato con cautela a causa del rischio di effetti indesiderati a lungo termine.

Un'altra classe di medicine per artrite reumatoide, ovvero gli inibitori delle Janus chinasi (JAK), tra le più recenti opzioni terapeutiche per i pazienti che non trovano sollievo con altri trattamenti.

In questo contesto, ci teniamo a sottolineare che la comunicazione tra paziente e medico gioca un ruolo cruciale nella gestione della malattia. Il paziente deve essere informato su che cos’è l’artrite reumatoide e sui farmaci che assume per essere in grado di gestire meglio la propria salute, dato che una buona educazione sul trattamento può aiutare a evitare movimenti o sforzi che potrebbero peggiorare i sintomi.

Gli altri principi utili: integrazione

Tale comunicazione medico-paziente è importante, dato che, oltre ai farmaci, esistono altri approcci che possono aiutare a gestire l'artrite reumatoide, come l'integrazione di specifici nutrienti e modifiche dello stile di vita.

È noto, per esempio, che le persone affette da artrite reumatoide spesso presentano livelli ridotti di vitamina D, zinco e ferro: tali carenze possono peggiorare l'infiammazione e la progressione della malattia. Per questo motivo, alcuni esperti suggeriscono di considerare l'integrazione di questi nutrienti. Allo stesso modo, gli acidi grassi omega-3, presenti soprattutto nel pesce come salmone, sgombro e aringhe, hanno dimostrato un effetto positivo nella riduzione dell'infiammazione e alcuni studi indicano che l'assunzione di questi nutrienti può ridurre la durata della rigidità mattutina e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Anche il tè verde e altri antiossidanti, come la quercetina e il resveratrolo, possono svolgere un ruolo nel ridurre l'infiammazione.

Come per molte altre condizioni, il ruolo degli integratori nella gestione dell'artrite reumatoide rimane ancora incerto e ulteriori ricerche sono necessarie per accertarne l’efficacia. In ogni modo, si è abbastanza sicuri che uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e alimenti anti-infiammatori, può contribuire a migliorare i sintomi. La dieta mediterranea, in particolare, sembra essere una delle più efficaci nel contrastare l'infiammazione cronica tipica dell'artrite reumatoide. Per concludere, ricordiamo che mantenersi fisicamente attivi, con esercizi moderati ma regolari, è fondamentale per preservare la flessibilità delle articolazioni e migliorare la qualità di vita complessiva.

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