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Quali sono i sintomi di una tiroide che non funziona bene?
Pubblicato il: 27 febbraio

Quali sono i sintomi di una tiroide che non funziona bene?

La tiroide è una piccola ghiandola a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo, dietro la cartilagine tiroidea. Nonostante le sue dimensioni, svolge un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo, oltre che nella crescita e nel funzionamento degli organi del corpo. Non meno importante, la produzione di ormoni tiroidei, in particolare della tiroxina e della triiodotironina, è fondamentale per il mantenimento dell'equilibrio ormonale nell’organismo.

Riconoscere i sintomi di una tiroide che non funziona correttamente è, quindi, indispensabile per ottenere una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. Vediamo insieme come.

Ipotiroidismo e ipertiroidismo: differenze e sintomi

Ipertiroidismo e ipotiroidismo rappresentano due condizioni di distiroidismo (ovvero di alterazione della funzionalità tiroidea) che possono compromettere il corretto funzionamento della tiroide.

Nell'ipotiroidismo, la tiroide produce quantità insufficienti di ormoni tiroidei, rallentando così il metabolismo e influenzando diverse funzioni corporee. I sintomi comuni includono affaticamento, aumento di peso non spiegato, pelle secca, perdita di capelli, intolleranza al freddo e depressione. È spesso causato da malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto o da fattori come carenza di iodio.

Nell'ipertiroidismo, invece, la tiroide produce un eccesso di ormoni tiroidei, accelerando il metabolismo e causando sintomi come perdita di peso improvvisa: molto più comune nelle donne i sintomi di ipertiroidismo sono nervosismo, tremori, sudorazione, palpitazioni. La causa principale di ipertiroidismo è la malattia di Graves, un'infiammazione autoimmune della tiroide.

Le differenze fisiologiche tra le due condizioni si riflettono nei livelli degli ormoni tiroidei. Nell'ipotiroidismo, gli ormoni tiroidei, come la tiroxina e la triiodotironina di cui sopra, sono inferiori rispetto alla norma, mentre, nel caso dell'ipertiroidismo, sono presenti in eccesso. La diagnosi di ipotiroidismo o ipertiroidismo coinvolge esami del sangue volti a misurare i livelli degli ormoni tiroidei e di altri marcatori. Una valutazione accurata aiuta a identificare la causa sottostante della condizione e a pianificare un trattamento personalizzato: nel caso dell'ipotiroidismo, la terapia sostitutiva con ormoni tiroidei artificiali è quella maggiormente indicata, mentre nell’ipertiroidismo, le opzioni possono includere farmaci antitiroidei, terapie specifiche o interventi chirurgici.

La tiroidite e gli altri disturbi della tiroide: come diagnosticarli

La tiroidite, un'infiammazione della tiroide, è solo uno dei disturbi che possono influenzare la salute di questa ghiandola. Quando si accusano alcuni o tutti i sintomi di cui sopra, oltre alla tiroidite, è importante escludere anche altre condizioni comuni, come il gozzo e i noduli tiroidei, per assicurarsi una diagnosi accurata e, nel caso, un trattamento tempestivo.

La tiroidite può manifestarsi in diverse forme, tra cui la già citata tiroidite di Hashimoto, un’infiammazione autoimmune che colpisce la tiroide, e la tiroidite di De Quervain, caratterizzata da un’infiammazione dolorosa della ghiandola. I sintomi comuni della tiroidite includono dolore al collo, tiroide ingrossata, talvolta febbre, e la diagnosi spesso coinvolge esami del sangue volta a valutare i livelli degli ormoni tiroidei e gli anticorpi presenti nel corpo. Anche l’ecografia tiroidea è un utile strumento diagnostico, che aiuta a valutare le dimensioni e la struttura della ghiandola.

Il gozzo, o ingrossamento della tiroide, può derivare da diverse cause, tra cui carenza di iodio, ipotiroidismo o ipertiroidismo. La sua identificazione richiede un esame fisico accurato del collo e, spesso, un’ecografia tiroidea, sempre per determinare le dimensioni e la forma della ghiandola. Nel caso di gozzo multi-nodulare, possono essere eseguiti ulteriori test, come la biopsia dei noduli, per escludere la presenza di cellule cancerogene.

I noduli tiroidei, infatti, vengono spesso scoperti incidentalmente durante un esame fisico, possono essere benigni o maligni. La valutazione di un nodulo tiroideo coinvolge l'ecografia tiroidea e, in alcuni casi, una biopsia aspirativa con ago sottile (FNAB) per determinare la natura dei noduli ed escludere la possibilità di cancro tiroideo.

In sostanza, una diagnosi completa e accurata di disturbi tiroidei spesso richiede diversi approcci diagnostici: mentre le ecografie tiroidee sono uno strumento fondamentale per esaminare la morfologia della ghiandola, gli esami del sangue forniscono informazioni cruciali sui livelli degli ormoni tiroidei. La collaborazione tra endocrinologi, radiologi e chirurghi tiroidei è spesso essenziale per garantire una valutazione completa e una gestione efficace dei disturbi tiroidei.

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