Covid 2023: cosa sappiamo delle varianti Eris e Pirola
Con l’arrivo del mese di ottobre e l'entrata nell'autunno del 2023, si torna sul tema del COVID-19 e sulle nuove varianti del virus SARS-CoV-2: Eris e Pirola.
Le varianti Covid 2023
Queste varianti covid 2023 suscitano preoccupazione nella popolazione, ma è bene sapere che, per il momento, non vengono ritenute pericolose e che sono oggetto di attenta sorveglianza, proprio per evitare che aumentino i casi di contagio.
Ma cosa sappiamo finora riguardo a queste varianti? Approfondiamo ulteriormente la questione anche per superare l’ansia.
La variante Eris
Questa variante ha le caratteristiche che potrebbero favorirne una diffusione predominante e potrebbe contribuire a un aumento dei casi di COVID nel prossimo autunno. Eris ha dimostrato, oltre a una maggiore prevalenza, anche un vantaggio di crescita e una maggiore capacità di contrastare le risposte immunitarie, ma al momento le prove disponibili indicano un rischio relativamente basso per la salute pubblica associato alla sua diffusione.
Si tratta di una discendente della variante Omicron, in particolare, è derivata dalla variante Omicron XBB. Tuttavia, è importante notare che la presenza di mutazioni non implica necessariamente un maggiore rischio rispetto alle varianti precedenti.
Tra i sintomi della nuova variante Eris si trovano:
- Maggiore prevalenza
- Vantaggio di crescita
- Proprietà di fuga immunitaria, cioè la capacità di evitare le risposte del sistema immunitario.
Nonostante ciò, l'OMS ha valutato il rischio per la salute pubblica associato a Eris come basso a livello globale, in linea con il rischio delle altre varianti di interesse, e non ci sono segnalazioni di cambiamenti nella gravità della malattia COVID causata dalla variante Eris.
In sostanza, i pazienti che contraggono l'infezione presenterebbero sintomi simili a quelli delle varianti precedenti di Omicron: disturbi delle vie respiratorie superiori, come mal di gola, tosse secca, congestione nasale, mal di testa, senso di affaticamento, starnuti, dolori muscolari e articolari.
Resta importante tutelare gli individui di età pari o superiore a 65 anni e le persone con condizioni mediche di base che potrebbero renderli più vulnerabili.
La variante Pirola
Pirola è l’altra variante del virus SARS-CoV-2 che è stata oggetto di sorveglianza a partire dalla seconda metà di agosto. È sorvegliata in maniera particolare perché presenta un elevato numero di mutazioni nel gene responsabile della proteina Spike, che il virus utilizza per entrare nelle cellule dell'ospite e infettarle. Nonostante ciò, la gravità dell'infezione causata dalla variante Pirola, al momento non presenta maggiore gravità rispetto alle varianti precedenti.
Per capire quando fare il tampone, basti sapere che i sintomi della variante Pirola sembrano simili a quelli dell'influenza e possono includere febbre a 38°C che persiste per alcuni giorni, mal di testa e un forte raffreddore, oltre che sintomi come tosse, mal di gola, stanchezza e affaticamento.
Resta essenziale mantenere un alto grado di cautela e adottare tutte le misure preventive disponibili e, in caso di sintomi, è consigliabile isolarsi dalle altre persone, soprattutto se fragili, utilizzare un tampone fai da te e, se positivi, contattare immediatamente un medico.
Gli esperti raccomandano inoltre, soprattutto alle persone vulnerabili come gli anziani e i pazienti oncologici, di effettuare un vaccino aggiornato per garantire una maggiore protezione contro il virus, indipendentemente dalla variante in circolazione, in vista dell'autunno 2023.
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Test utile per la rilevazione dell'antigene da SARS-CoV-2 eris e pirola in campioni di tampone nasale, da utilizzare entro i primi 7 giorni dalla comparsa dei sintomi.
Covid-19 Antigen Detection Kit Newgene
Tampone nasale utile per l’auto-diagnosi volta all’individuazione dell’antigene del SARS-CoV-2: un test immunocromatografico che sfrutta gli anticorpi monoclonali altamente sensibili al fine di rilevare la proteina del SARS-CoV-2.
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