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Diverticoli: cosa mangiare e quali cibi evitare
Pubblicato il: 23 maggio

Diverticoli: cosa mangiare e quali cibi evitare

La diverticolite, ovvero l’infiammazione dei diverticoli, può portare a stenosi diverticolare, un disturbo che riduce la qualità della vita di chi ne soffre.

Ma cosa sono i diverticoli? Si tratta di piccole tasche che sporgono dalla mucosa e dalla sottomucosa del tubo digerente e si formano generalmente sulle pareti del colon.

Le condizioni associate ai diverticoli

Il colon è composto da quattro strati, dall'interno all'esterno: mucosa, sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa. I diverticoli si formano quando la mucosa e la sottomucosa si spingono attraverso i piccoli vasi sanguigni della parete del colon, protrudendo nella cavità addominale.

Ci sono diverse condizioni associate ai diverticoli:

  • Diverticolosi: indica la presenza asintomatica di diverticoli e si verifica in meno del 10% degli individui sotto i 40 anni e in oltre il 50% degli individui sopra i 60 anni. In genere viene individuata per caso durante altri esami medici.
  • Malattia diverticolare sintomatica non complicata: interessa fino al 15% dei soggetti con diverticolosi, che possono manifestare sintomi come dolore addominale, gonfiore e alterazione della regolarità intestinale, simili a quelli della sindrome del colon irritabile.
  • Malattia diverticolare con diverticolite acuta: affligge fino al 5-10% dei soggetti con diverticolosi, che possono sviluppare un'infiammazione o un'infezione dei diverticoli, accompagnata da sintomi come forte dolore addominale, stipsi/diarrea, rumori intestinali, nausea, calo dell'appetito e febbre. Questa condizione può essere non complicata o complicata da ascesso, peritonite o sanguinamento.
  • Colite segmentaria associata a diverticolosi: una piccola percentuale di soggetti con diverticolosi può sviluppare un'infiammazione localizzata nella mucosa del colon tra i diverticoli, con sintomi e caratteristiche simili alle malattie infiammatorie croniche intestinali, come il mal di schiena di origine interna e non di matrice osteo-muscolare.

Cosa mangiare quando si hanno disturbi legati ai diverticoli

Per prevenire la diverticolite in presenza di diverticolosi, si suggerisce di privilegiare ortaggi e frutta privi della buccia, legumi senza guscio, cereali e alghe che contengono fibre solubili.

Anche se uno studio recente ha dimostrato che non c'è una correlazione diretta tra il consumo di fibre e l'incidenza della diverticolite, la loro assunzione previene la stipsi, che rimane il principale fattore di rischio nella formazione dei diverticoli. Per questo, è importante scegliere alimenti ben idratati, preferibilmente crudi, come frutta e verdura, oltre che cibi completamente masticabili o con poco residuo solido per evitare la proliferazione batterica e l'infezione dei diverticoli.

Si consiglia inoltre di consumare alimenti probiotici, come lo yogurt, il kefir, il tofu, i cetriolini e i crauti, che aiutano a rinforzare la flora batterica intestinale, così come alcuni fermenti lattici specifici. Infine, si raccomanda di scegliere alimenti magri e di limitare il consumo di grassi animali, optando per oli vegetali, come l'olio extravergine di oliva, e carni e pesci magri, come il pollo, il tacchino, il lombo di maiale, il merluzzo e l'orata.

Cosa evitare

Per prevenire la diverticolite in presenza di diverticolosi, è consigliabile anche evitare o ridurre al minimo il consumo di alcuni alimenti e bevande.

In primo luogo, è opportuno evitare gli alcolici e limitare il consumo di caffè, tè, cacao, ginseng ed energy drink, poiché sono ricchi di xantine. Inoltre, bisogna evitare bibite gassate e/o acide e alimenti non masticabili o con residuo solido eccessivo, come frutta secca, semi della frutta dolce e buccia di ortaggi totalmente indigesta.

È altrettanto sconsigliabile consumare grosse porzioni di latte, in particolare se non del tutto tollerato, e spezie e cibi piccanti come pepe, peperoncino, aglio, cipolla, zenzero, rafano, certi formaggi e salumi.

In ultimo, è importante limitare il consumo di cibi eccessivamente grassi, soprattutto quelli con lipidi di scarsa qualità come gli snack, i fast-food e i dolciumi. Tuttavia, è importante sottolineare che non è consigliabile eliminare completamente i grassi dalla dieta poiché esercitano un effetto lubrificante nell'intestino, facilitando l'evacuazione e prevenendo la stipsi.

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